Il ritorno di “Ai lov dis gheim”
La versione di Gianni (Corsolini)

Appuntamento settimanale con la rubrica più longeva de La Provincia

Sembra che finalmente possano disputarsi le Olimpiadi. Pur con le preoccupazioni in tema sanitario, pensare ai Giochi è un’iniezione di fiducia in senso sportivo ma anche di sviluppo.

Nella storia delle Olimpiadi, accanto all’aspetto tecnico c’è sempre stata l’attenzione all’abbigliamento. Nel 1948 ci furono le Olimpiadi di Londra; un vecchio atleta, in questo caso cestista, di Trieste, Fabiani, era un produttore di abbigliamento sportivo, e fornì le tute che erano le classiche grigie da ginnastica. Era molto amico di Cesare Rubini e quindi si diede da fare, assieme a un “consulente di riguardo”, Tai Missoni, che era originario della Dalmazia e molto amico dello stesso Rubini.

Tutte le specialità sportive riconosciute dal Coni indossarono l’abbigliamento fornito da Fabiani. Solo in edizioni successive si cominciò a pensare a tessuti tecnici o alla moda.

Dopo la Veniulia, fu il caso della Benetton che fornì tutto l’abbigliamento basato sul marchio Playsport. Finita l’epoca di Playsport, venne l’ora del marchio Freddy che fornì solo le divise per la cerimonia inaugurale. In tempi più vicini a noi, si presenta l’epoca Armani. In questo caso bisogna dire che i nostri atleti, prima ancora di scendere in campo, hanno presentato anche una certa classe nelle sfilate inaugurali.

Un biglietto da visita importante per il nostro paese e per il settore della moda, oggi condizionato gravemente nel successo economico dalla situazione di pamdemia.

È finita intanto la fase di preparazione del nuovo governo, con il giuramento dei nuovi ministri, alcuni vecchie conoscenze, con altri che sono veri volti nuovi. Il presidente Conte è uscito dal suo ruolo con una certa eleganza, anche se non ha dichiarato cosa farà. Penso però che un ottimo professore universitario e ottimo avvocato non abbia problemi di sorta. Vedremo.

La composizione del nuovo governo è stata laboriosa, ma in generale ha premiato le richieste dei vari partiti, nonostante diversi malumori dei due gruppi più rappresentativi del precedente esecutivo. Il Partito Democratico lamenta l’assenza di figure femminili fra i suoi nuovi ministri e questo fatto dovrebbe far riflettere i suoi organi dirigenti.

Il Movimento 5 stelle fatica a far coesistere l’ala governista con la base rappresentata dai personaggi della prima ora come Di Battista, che si appresta a diventare più famoso come venditore di libri che come politico di successo. Questa dialettica interna ai partiti interessa soprattutto ai giornalisti che nutrono i talk show di discussioni ed aggressività. Non è quanto serve al Paese. Mi auguro che il governo ci offra un po’ di tranquillità non solo nelle decisioni che riguardano i gravi problemi che ci accompagnano.

Il futuro che ci aspetta porterà sempre la consueta emergenza del lavoro e serve un’energia nuova da parte di tutti. Apprezzo molto l’ingegnere ambientale che ha partecipato a un concorso come operatore ecologico al Sud, credo in provincia di Brindisi. L’ha vinto e ha dichiarato di aver scelto la sicurezza di un contratto indeterminato auspicando che la sua competenza possa portarlo a migliorare.

Fortunatamente in questo periodo c’è anche la pallacanestro. Chissà perché quando arriva la Coppa Italia ci sono delle squadre che si esaltano e giocano in maniera meravigliosa (qualche anno fa la partita meravigliosa fu la nostra impresa di Firenze). La partita fra Sassari e Pesaro è stata memorabile per intensità e qualità di gioco. Non voglio pensare che cosa sarebbe successo se ci fosse stato il pubblico. Spettacolare e giocata bene da entrambe le squadre. Anche le altre partite si sono dimostrate a livello della competizione.

La Segafredo non ha potuto utilizzare Belinelli. L’infortunio non desta preoccupazione per il futuro ma credo che le aspettative della vigilia fossero differenti per chi si è impegnato per il suo ritorno al basket italiano e per i tifosi che attendevano di ricaricarsi in una competizione interna fra le migliori d’Italia. La stagione in corso è veramente equilibrata e tutte le squadre meritano rispetto.
Gianni Corsolini

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