L’addio a Mondonico
sulle note dei Nomadi

Tanti rappresentanti del mondo del calcio al funerale dell’ex mister che guidò anche il Como. Suonata “Io vagabondo”

Volti noti del mondo dello sport e del calcio nazionale e internazionale ma tanta gente comune, sportivi e non, si sono raccolti intorno alla Basilica di Santa Maria e San Sigismondo a Rivolta d’Adda per partecipare ai funerali di Emiliano Mondonico.

L’allenatore, che per tanti anni è stato alla regia della Cremonese, del Como, dell’Atalanta e poi di altri grandi team italiani, dal Torino alla Fiorentina, ha saputo raccogliere intorno a sè tanta stima per le sue capacità sul campo ma soprattutto tanto affetto per il suo modo di essere, schietto e sempre alla mano.

Un coro tra il fumo e gli applausi si è levato tra i tifosi: «Emiliano oh, Emiliano eh» all’arrivo del feretro del Mister.

Tra i primi sul sagrato: Cesare Prandelli e il presidente del Torino, Urbano Cairo, Pippo Inzaghi. Tra la folla a rendere omaggio a Mondonico anche il papà di Yara Gambirario.

Il Paese è stato transennato fino a 500 metri dalla chiesa e già dal primo mattino tanti tifosi si sono radunati a Rivolta, molti con le sciarpe del Torino. Molte le rappresentanze delle squadre, non solo quelle che ha allenato. In prima fila le delegazioni di Milan e Samp. Bello lo striscione degli ultras del Torino sul sagrato: «Grazie per averci fatto volare in un sogno». Tante le sedie alzate a ricordo del gesto del Mondo.

La cerimonia è iniziata verso le 10, alla presenza dei famigliari di Mondonico. In chiesa il ricordo del parroco, don Denis Feudatari: «Siamo stati testimoni del suo farsi nel corso della carriera dai primi ricordi dei mercoledì nel campo di calcio dell’oratorio. Resta l’amore libero, disinteressato che aveva lui». Una predica breve per la cerimonia di saluto di Mondonico. L’ultimo saluto con le note dei Nomadi: «Io Vagabondo». Al coro proprio la storica band.

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