Cominetti e la Libertas
«Questo non è un addio»

Il vice presidente Molteni dopo il divorzio con il coach: «Avrò ricordi bellissimi, sicuramente mi mancherà. Mi è rimasto nel cuore il campionato dell’anno scorso»

«Di Lucio porto ricordi bellissimi. Sicuramente ci mancherà». Matteo Molteni, vicepresidente della Libertas e figlio del presidente Ambrogio, parla sì del distacco professionale ormai ufficiale dall’allenatore Luciano Cominetti, ma tiene comunque alta la considerazione nei confronti dell’ex tecnico della sua prima squadra. «Gli auguro il meglio per il suo futuro e spero possa togliersi tante soddisfazioni ancora come allenatore. Questo non è un addio, perché restiamo in ottimi rapporti e lui stesso ha già accennato che verrà spasso a vederci», prosegue.

Pur avendo preso strade diverse, insomma, il tecnico della semifinale per la Superlega contro Bergamo e la società canturina rimarranno vicini. Questo, nella considerazione che Cominetti al Parini ha lavorato per ben sette anni, gli ultimi tre dei quali ininterrottamente dal 2017 a oggi. «Oltre a essere un grande professionista, Lucio fa parte della nostra famiglia, ne farà sempre parte e anche per questo lo ringrazio per il lavoro svolto, per il quale ha sempre dimostrato grande impegno».

L’ultima stagione, invero, non è stata esaltante. Gli infortuni a Baratti e Poey e la difficoltà a costruire una diagonale palleggio-opposto all’altezza hanno spinto la Libertas sull’orlo della retrocessione. A salvarla è stata l’emergenza coronavirus e il conseguente stop imposto al campionato di serie A2 di volley maschile. Se il campionato 2019-2020 non è stato all’altezza delle attese, quello precedente, invece, ha raggiunto picchi davvero difficili da immaginare in precedenza.

«Quello che mi è rimasto nel cuore è stato l’anno scorso: dopo un inizio difficile, e dopo un precampionato pressoché perfetto, eravamo in fondo alla classifica. Ci siamo ripresi e abbiamo vissuto momenti bellissimi, indimenticabili, che ci hanno portato a raggiungere la salvezza-promozione in A2», prosegue.

Una cavalcata d’altri tempi, arrivata a un passo dalla finalissima per la SuperLega. «Partire da così indietro, vincere nove delle dodici partite del ritorno, giocarsela con tutti a viso aperto: tutto funzionava, tutto andava alla perfezione.È stata un’emozione incredibile, ancor più ai playoff quando abbiamo vinto in trasferta sul campo di Mondovì giocando una partita perfetta, oppure nel ritorno al Parini, davvero una bella impresa sportiva».

A quel punto, ecco il derby di semifinale contro l’Olimpia, una battaglia all’ultimo punto scivolata via proprio al tie-break. Ricordi indelebili, legati a filo doppio alla figura di Cominetti. «Per non parlare poi di gara 2 con Bergamo in casa: siamo usciti vittoriosi 3-2 con il Parini pienissimo e le code per acquistare i biglietti che partivano dalle Poste. È stato un anno meraviglioso e tanto merito va a Lucio, che ha saputo gestire la situazione. Un anno fondamentale per il futuro della Libertas, perché in caso di retrocessione in A3 le prospettive attuali sarebbero state del tutto diverse», conclude Molteni.

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