Sacchetti trova l’affinità
«Cantù è sbarazzina come noi»

Intervista con il coach della Vanoli Cremona che domenica ospiterà la Red October.

Final Eight in cascina, quattro vittorie nelle ultime cinque partite con l’en plein mancato soltanto per un’incredibile giocata trovata da Milano allo scadere, ottavo posto in classifica. Mica male per una squadra che doveva fare l’A2, vero coach Meo Sacchetti?

«In effetti negli ultimi tempi le cose sono andate un po’ meglio. Ho il rammarico riguardo la partita con l’EA7 che loro si sono addormentati dopo aver ritenuto di averla già vinta e noi lì non siamo stati capaci di approfittarne. Non siamo stati bravi a chiuderla, insomma, quando avremmo potuto e dovuto».

L’arrivo di Simone Fontecchio, proprio da Milano, quanto ha inciso in questo vostro percorso visto che il giovane talento è con voi da sette partite?

«Oltre a darci qualcosa, ovviamente, come giocatore in più ha dato più sprint anche agli giocatori italiani. Perché proprio le buone partite, a turno di questo o quell’altro italiano, ci hanno consentito di aiutare a cogliere le recenti vittorie».

Sembrano riscontrarsi talune affinità tra voi e Cantù. Lei che dice?

«Siamo sbarazzini tutte e due ed entrambe abbiamo un giocatore che alcune volte è veramente immarcabile, perché sia Johnson-Odom da una parte sia Culpepper dall’altra quando ci si mettono puoi difendere bene finché vuoi ma non riesce a tenerli. E poi siamo simili perché né noi né loro eravamo così tanto considerati alla vigilia. E se vogliamo, Cantù è stata ancor più sorprendente perché noi almeno un giocatore in corsa l’abbiamo aggiunto. E dunque ha più meriti».

L’intervista completa sulla Provincia di venerdì 26 gennaio

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