Sodini: «Il mio futuro?
Non mi va di parlarne»

Intervista con l’allenatore della Pallacanestro Cantù all’indomani dell’uscita di scena nei playoff.

«Il mio futuro? Non comment, e da qui non si transige» fa sapere con il garbo che lo contraddistingue ma pure con altrettanta risolutezza Marco Sodini, capo allenatore della Pallacanestro Cantù. Comunque ci si prova.

Che chance ci sono che lei sia il capo allenatore di Cantù anche la prossima stagione?

«Non mi presto al giochino delle percentuali».

Ma ai tifosi - e sono tanti - che le chiedono di restare che si sente di rispondere?

«Che loro, così come voi, lo saprete dopo che sarà la società ad averlo saputo e che ora sarebbe ingiusto aggiungere altro».

E quando sarà, allora?

«Tempi e modi saranno ragionevoli. E non saranno lunghi».

Ok, procediamo oltre. Qual è stato il top della stagione canturina?

«La partita di ritorno di regular season con Milano con il palazzetto completamente pieno».

Il flop?

«Di flop non ne ravviso. Come potrebbero essercene stati in una squadra che partiva ultima e si è piazzata settima?».

La gioia?

«La prima partita da capo allenatore davanti ai miei genitori.

Il vanto, ciò di cui più andare orgoglioso?

Il 18 maggio 2018 esiste ancora la Pallacanestro Cantù».

Il ricordo?

«Negli occhi il PalaBancoDesio gremito in quella famosa partita di ritorno con Milano, nella testa il PalaBancoDesio vuoto. L’uno è stato a fine stagione, l’altro all’inizio. È questo passaggio da vuoto a pieno che mi riempie l’anima».

L’intervista completa sulla Provincia di sabato 19 maggio

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