Nuove regole europee sul lavoro distaccato, via libera da Pe

La normativa dei lavoratori distaccati approvata dal Parlamento europeo in materia di retribuzione impone l'applicazione delle norme del Paese ospitante e stabilisce un distacco massimo di 12 mesi (prorogabile fino a 18).

STRASBURGO - "L'Unione europea deve essere un'occasione di crescita per tutti, non la giungla dei furbi. E le nuove regole sul lavoro distaccato mettono in riga chi vuole guadagnare alle spalle degli altri Paesi membri, facendo concorrenza sleale e alimentando le tensioni interne all'Europa". E' quanto dichiara l'eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini, membro delle Commissioni Industria e Trasporti, nel commentare il voto finale oggi a Strasburgo sulla normativa dei lavoratori distaccati, che in materia di retribuzione impone l'applicazione delle norme del Paese ospitante e stabilisce un distacco massimo di 12 mesi (prorogabile fino a 18).



"Mettere mano alla normativa era una priorità. Tra 1999 e 2015 il gap del costo del lavoro è infatti cresciuto in modo preoccupante, passando dal rapporto di uno a tre a quello di uno a dieci fra Paesi con i salari minimi più alti e quelli con le retribuzioni più basse.

 

Pur essendo ancora migliorabile, il testo approvato dal Parlamento Ue va nella direzione corretta - spiega l'europarlamentare - poiché tutela la giusta retribuzione del lavoro di qualità contro chi fa dumping, promuovendo la diffusione di lavoratori sotto pagati a svantaggio della vera creazione di valore".



Salini annuncia che "terremo sicuramente conto della direttiva approvata oggi dall'Eurocamera in vista della votazione del 4 giugno sui dossier chiave del lavoro distaccato e del cabotaggio nel settore dei trasporti". 

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