L'asse Pd-Udc, ricetta nuova anti astensione

Ma c'è stata una svolta in Sicilia? A livello di voti espressi  non credo: i partiti parassitari sono sempre in maggioranza, però Crocetta dice che cambierà rotta e colpirà sprechi e privilegi e questa per ora è solo una promessa. Grillo ha intercettato il 18% dei votanti cioè circa l'8% degli aventi diritto. L'unico fatto certo è il non voto del 55% degli aventi diritto. Per ora ha vinto la sfiducia nei partiti: la maggioranza degli aventi diritto al voto non si sente rappresentata da nessuno. Prima di dedurre teoremi su scala nazionale aspettiamo che gli astensionisti maturino, loro determineranno la vera svolta politica nel Paese.

Francesco Degni

Un'idea, chissà se praticabile, per recuperare voti ce l'hanno i centristi. Casini ha fatto intendere a Bersani d'esser disposto a fare in Lombardia e Lazio come in Sicilia: alleanza tra Pd e Udc, e con Sel se ci starà e al di là delle obiezioni ideologiche di principio.
Qualora il patto si stringesse, il tandem Pdl-Lega rischierebbe forte al Nord, e i resti del Pdl andrebbero incontro alla disfatta al Sud. Ma il risvolto più interessante potrebbe essere l'adesione di elettori scontenti della confusione, oltre che del resto, a un progetto che farebbe chiarezza. Sia nelle elezioni sia in quelle regionali, si schiererebbe infatti la medesima coalizione. Qualcosa di rivoluzionario per il centro ex democristiano.
E per il Paese ex conservatore. Anche la società civile potrebbe dare una mano a realizzare il proposito: il listone civico ipotizzato a guida di Montezemolo, e declinabile in vario modo nelle periferie, sarebbe un supporto utile, e forse decisivo, a richiamare in servizio gli astensionisti.

Max Lodi

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