Ora Monti farà la campagna per i centristi

Berlusconi è la "cagion di tutti i mali", ma fa il suo mestiere di oppositore e in definitiva tanto clamore si risolverà con l'anticipazione di un mese delle elezioni politiche. È la questione politica che lacera il centro sinistra. Come può il Pd dichiarare di sostenere il prima e il dopo di Mario Monti, se al suo interno ci sono profonde divisioni e se l'alleato strategico ha una strategia differente da quella annunciata da Bersani?

Ulderico Monti

Nella sostanza temporale cambia poco o nulla, nella sostanza economico-finanziaria molto o moltissimo. Dopo l'annuncio di Berlusconi i mercati ci han bastonato. E i nostri portafogli sono ancora più leggeri. Ma che bella strategia, nell'interesse degl'italiani, aver affondato il governo prima che sbarcasse sulla riva di fine legislatura secondo la rotta prevista. Quanto al centrosinistra, dovrà uscire dall'equivoco. Un conto è l'asse Bersani-Vendola, un altro è l'assicella Bersani-Casini, un terzo è il ponteggio acrobatico che dovrebbe sostenere tutti e tre. Bersani spera d'andare al voto assieme a Vendola e d'intendersi a urne chiuse con Casini. Una strategia a rischio, perché Casini vuole un listone centrista in nome di Monti, e augurabilmente con Monti stesso candidato premier. Il peggio che possa capitare a Bersani, cui verrebbero sottratti suffragi moderati. Difatti Bersani vuol dissuadere Monti dallo schierarsi: gli offre in cambio il sostegno alla presidenza della Repubblica. Però Monti ha voglia di rivincita su Berlusconi, e pazienza se Bersani ne soffrirà. Anche non candidandosi, il professore farà campagna elettorale per i centristi: questo è sicuro.

Max Lodi

© RIPRODUZIONE RISERVATA