Alzare il muro è come perdere tre a zero

Ma mentre la nazionale di calcio, i mondiali deve ancora giocarli, Como (con il muro) ha già perso la faccia davanti al mondo

Gentile direttore,
prendendo spunto dal suo articolo di fondo di giovedì scorso «Quando i sindaci non hanno rispetto dei cittadini», mi permetto di integrarlo con la seguente proposta: preso atto dell’atteggiamento fortemente irriguardoso ed arrogante nei confronti dei tifosi italiani da parte del Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di calcio, Marcello Lippi, al temine della sofferta vittoria contro la modesta Nazionale cipriota, chiederei al ministro dell’Interno ed eventualmente al Presidente della Repubblica di nominarlo Commissario Straordinario per i comuni di Como e Cantù.
Per i cittadini cambierebbe poco, dal momento che gli atteggiamenti arroganti dei sindaci Bruni e Sala in merito alla famosa lettera della società Multi riguardante l’area ex-Ticosa ed il Piano di Governo del Territorio di Cantù  verrebbero sostituiti da analoghi comportamenti del C.T. viareggino (vedi mancati chiarimenti sulla mancata convocazione di Cassano e l’esplicito invito ad andare a lavorare a quei tifosi che mercoledì sera si sono permessi di criticare i giocatori della Nazionale Campione del Mondo).
In cambio offriremmo alla Nazionale di calcio come C.T. il nostro “amato” sindaco Stefano Bruni e come suo vice l’ormai ex-assessore alle grandi opere Fulvio Caradonna: con loro alla guida della Nazionale non è detto che l’Italia vincerebbe di sicuro i prossimi mondiali di calcio, ma almeno fino alla fine della competizione ce ne saremmo liberati. La ringrazio per l’ospitalità che vorrà offrirmi e saluto cordialmente lei e tutti i suoi collaboratori.

Michele Clerici


Caro signor Clerici, lo scambio di ruoli porterebbe a una conferma aritmetica: mutando l’ordine degli addendi la somma non cambia. Avremmo una città paralizzata, un paio di politici con il muso perenne, un allenatore un po’ furente e un po’ depresso, una nazionale senza capo nè coda. Pensavamo di aver visto e ascoltato di tutto a Como, ma l’uscita di Lippi dopo i fischi di Parma: «I tifosi si vergognino e vadano loro a lavorare», è superiore persino alle liriche a voce alta del buon Caradonna. Sarà una tendenza, il rendersi insopportabili come viatico per l’immortalità. Ma mentre la nazionale di calcio, i mondiali deve ancora giocarli, Como (con il muro) ha già perso la faccia davanti al mondo.

Giorgio Gandola

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