Cantù: Woodard
e quel suo show inatteso

La guardia americana, che non aveva ancora convinto, ha realizzato otto triple contro Brescia. «Non ne avevo mai tirate 11 tra i “professionisti”. Ma sono deluso per la sconfitta perché così brucia di più».

I 28 autografati al cospetto di Brescia rappresentano il top dei punti realizzati da un giocatore canturino in queste prime 11 giornate di campionato. James Woodard, l’autore della performance non si era ancora tra l’altro spinto oltre i 18 (nel secondo turno contro Pesaro) e dunque il balzo è stato significativo.

A colpire, soprattutto, è stato il suo continuo martellare dall’arco dei 6.75: tre triple nel 1° quarto, una nel 2°, due sia nel 3° sia nel 4°. Soltanto nel supplementare non l’ha messa da 3. In totale, 8 su 11. Un dato esaltante per il quale non sembravano essere state poste le premesse poiché nelle tre partite precedenti, la guardia della S.Bernardo ormai prossima (il 24 gennaio) ai 27 anni, si era complessivamente proposta con un pessimo 3 su 16. Insomma, la sorpresa è stata forte. E ha fatto un gran piacere...

«Non avevo mai tentato 11 triple prima di ieri (domenica, ndr) a livello di basket “professionistico” - afferma Woodard il giorno dopo l’impresa -. L’ho fatto però nella mia carriera universitaria a Tulsa, dove nel mio anno da junior, il terzo, avevo chiuso una partita con 10/16 da oltre l’arco».

Ma come commenta una prova del genere? «La premessa è che come squadra ci siamo davvero impegnati tanto, tirando fuori una gran performance. Eravamo molto concentrati sin dalla palla a due, sapevamo quanto fosse importante la partita. Quanto a me, ho cercato di prendere subito tanti tiri ma, allo stesso tempo, di essere anche aggressivo in area. Purtroppo, non abbiamo raccolto i risultati che volevamo. Peccato perché ci tenevamo tanto a vincere e forse l’avremmo meritato».

Appunto, quanto brucia dopo una performance come la sua vedere la propria squadra perdere? «Ve lo lascio immaginare... Abbiamo messo tanta energia e abbiamo lottato sino alla fine. Ogni sconfitta è deludente, a nessuno piace perdere. Per le prossime partite dobbiamo però continuare a mantenere questo tipo di energia se vogliamo fare bene».

Al di là delle prove balistiche ultimamente non troppo incoraggianti prima di quella contro Brescia, nelle tre partite più recenti l’esterno biancoblù ha mostrato maggior intraprendenza e aggressività anche nell’attaccare il ferro: dietro tutto ciò c’è forse una ricerca di assunzione di maggior responsabilità da parte di un giocatore che unitamente a Smith e a Leunen deve rappresentare un punto di riferimento per i compagni? «Posso solo dire che mi ci è voluto del tempo per prendere il ritmo e adesso ho finalmente capito cosa devo fare per aiutare la squadra. E continuerò a fare tutto ciò che serve alla mia squadra per vincere più partite possibili».

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