L'industriale Adriano Olivetti:
una vita raccontata a fumetti

La cronaca a fumetti delle edizioni padovane BeccoGiallo si arricchisce di un nuovo capitolo: è uscito nelle librerie il volume «Adriano Olivetti un secolo troppo presto», sceneggiatura di Marco Peroni e disegni di Riccardo Cecchetti, un cartonato di 160 pagine a 19 euro

MILANO La cronaca a fumetti delle edizioni padovane BeccoGiallo si arricchisce di un nuovo capitolo: è uscito nelle librerie il volume «Adriano Olivetti un secolo troppo presto», sceneggiatura di Marco Peroni e disegni di Riccardo Cecchetti, un cartonato di 160 pagine a 19 euro.
Industriale di fama internazionale, intellettuale, politico, riformatore, urbanista, editore. Adriano Olivetti fu questo e molto altro ancora. Credeva in una società di tipo nuovo, al di là del capitalismo e del socialismo, e attorno alla sua Ivrea, “l'Atene degli anni Cinquanta”, costruì il prototipo di un ordine nuovo, una comunità concreta in cui industria e cultura, profitto e solidarietà, produzione e bellezza si tenevano per mano.
Per più di un decennio, sotto la sua guida, in questo angolo di mondo il confine fra sogno e realtà parve sul punto di dissolversi.
«Il termine utopia è la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità, o coraggio di fare. Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè qualcosa di infinitamente più grande» sosteneva Adriano Olivetti.
Il libro nasce da uno spettacolo musicale del trio "Le voci del tempo" (lo sceneggiatore Marco Peroni, il vulcanico Mao e Mario Congiu) dedicato appunto alla figura di Olivetti. Come nello spettacolo, la sceneggiatura non si limita a tracciare una biografia del personaggio, ma sceglie di percorrere la strada dell'intervista immaginaria, sotto forma di una telefonata che arriva dal futuro, da una studentessa alle prese con una tesi di laurea e che chiede di poter parlare direttamente con l'ingegner Adriano, che è pronto a raccontarci le sue visioni del mondo e la sua filosofia, dall'imprenditoria all'urbanistica, passando per la questione politica.
La Fondazione Olivetti, in particolare nella figura di Beniamino de' Liguori Carino, nipote di Adriano e primo custode della memoria dell'azienda e dell'uomo, ha abbracciato questo progetto fin dalle sue fasi iniziali, firmandone la prefazione.
Spieganoalle edizioni BeccoGiallo: «Le idee coraggiose di Adriano Olivetti ci fanno da guida nel nostro lavoro quotidiano - forse più di ogni altra - dal primo giorno in cui le abbiamo incontrate. L'ingegnere di Ivrea è per noi l'esempio più concreto, in questa Italia imprenditoriale così povera di etica, pronta a sacrificare l'interesse collettivo sopra l'altare sacro del profitto a ogni costo, di come sia possibile coniugare passione e lavoro con gli interessi più alti della comunità nella quale viviamo, fatta prima di tutto di persone che condividono luoghi, sofferenze, sogni, informazioni, cultura e soprattutto futuro, che rispetta i suoi lavoratori come bene prezioso, l'ambiente che ci circonda come parte non sostituibile del suo stesso avvenire».
 Tra le prossime uscite a fumetti di BeccoGiallo "Que viva el Che Guevara", "Viareggio, una strage annunciata" e "Un semino come me" (criticalKids).
Andrea Cavalcanti

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