Impressione sbagliata

Invecchiare non è cosa brutta solo per chi, in prima persona, invecchia. È una bella seccatura anche per le persone che vivono con chi invecchia. Ben vero è che invecchiamo tutti, e contemporaneamente anche, ma i punti di partenza sono diversi e chi davvero invecchia, ovvero abbandona l’infanzia, attraversa la mezza età e infine dirige verso l’Ultima Spiaggia, finisce per assumere atteggiamenti che possono dare molto sui nervi al prossimo.

Se da giovani siamo genericamente stupidi, da vecchi lo diventiamo in modo prevedibile e questo ci toglie perfino l’attenuante della freschezza e della sorpresa. L’aspirante - si fa per dire - vecchio incomincerà con il dire che la musica, al tempo suo, era tutta un’altra cosa, che «film belli non se ne vedono più», che la tv di una volta era molto più divertente e vuoi mettere “Il segno del comando” con “Gomorra”...

Capirete che sentire queste cose, e anzi anticiparle, nelle persone che ci sono vicine può condurre all’esaurimento nervoso, soprattutto quando il soggetto in questione insisterà su un punto cruciale: «Una volta la gente era più gentile. Adesso sono tutti maleducati e aggressivi».

Uno studio pubblicato dall’European Journal od Psichology sostiene che l’impressione del progressivo deterioramento dei costumi formali, per così dire, è in realtà proprio un’impressione. Le ricerche storiche confermano questa tesi: in ogni epoca ci si è lamentati per una perdita di gentilezza, tolleranza e decenza rispetto all’epoca precedente. In tutti i secoli i vecchi hanno rimproverato i giovani per la loro presunta mancanza di rispetto e per la cedevolezza della loro tempra morale. Lo studio del Journal conferma in modo definitivo che si tratta di una prospettiva distorta, di un’impressione soggettiva. Sentite la conclusione a cui arrivano i ricercatori: «...per questa ragione, non possono esserci dubbi: la sensazione di progressiva erosione della buona educazione è del tutto illusoria. Capito, imbecilli?»

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