La gatta Bellezza

Non c’è obbligo di amare i gatti, questo è fuor di dubbio: la libertà di vagare nelle tenebre dell’ignoranza e del cattivo gusto, in democrazia, deve essere garantita. Ma diffamare, mi chiedo, è lecito? Perché proprio il reato di diffamazione, a mio avviso, si configura nell’intervista che Abigail Tucker ha di recente rilasciato a un importante giornale nazionale.

La signora Tucker, va detto, di gatti deve intendersene: è una giornalista scientifica e ai felini ha dedicato un libro (“The lion in the living room”, ovvero “Il leone in soggiorno”) nel quale si sostiene una tesi quasi ovvia: «I gatti ci hanno addomesticato e hanno conquistato il mondo».

Nell’intervista, come nel libro, la giornalista elenca alcune circostanze peraltro già abbastanza note. La prima è che, in effetti, i gatti non si sono addomesticati, tanto è vero che, anche anatomicamente, essi sono identici da 50.000 anni. Inoltre, mai si sono sognati di adattare a nostro beneficio la loro dieta che rimane quella, a base di carne, tipica dei predatori. Se dunque in questo momento c’è un gatto acciambellato sulla poltrona di casa non è perché l’avete ”modificato” per farlo vivere con voi. La ragione è che gli conviene farlo: ha capito che alle scatolette di cibo si accede in virtù delle banconote e della carta Fidaty che voi avete nel portafoglio.

Sostiene sempre Tucker che, per convincervi a tenerlo con sé, il gatto ha elaborato una serie di furbe tecniche: su tutte, quella delle fusa. «I gatti selvatici - spiega la giornalista - non fanno le fusa: si tratta di un’esibizione intesa a procurare loro affetto e, di conseguenza, cibo». Insomma, conclude Tucker, quello tra umani e gatti è un matrimonio di interesse, dove l’interesse è solo quello del gatto, che non ci ama quanto lo amiamo noi.

E qui torno a bomba, ovvero alla diffamazione. Come è possibile, infatti, ignorare il più grande regalo del gatto all’umanità?È vero che non “fa” nulla per noi (non è uno schiavo), ed è vero anche che ci manipola (con intelligenza). Esso è però il più instancabile produttore di fascino che esista in Natura, quello stesso fascino a cui l’uomo dedica liriche deliranti e per il quale affronta disavventure tragicomiche. Il gatto ce lo offre invece con la sua semplice presenza, in casa, tra uno sbadiglio e una grattatina. L’amore? Please, qui si parla di Bellezza!

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