Lettera di (santa) Paola ai ciclisti

Un figlio aspirante corridore, una mamma che si fa in quattro per aiutarlo ad inseguire un sogno ma che finisce stritolata dalla passione per le due ruote. Una lezione di vita da Lissone

Quello che segue non è esattamente un articolo come gli altri. Anzi,non è proprio un articolo ma la lettera - la bellissima lettera - che la mamma di un giovane ciclista mi ha mandato all’indomani della pubblicazione dell’ultimo post che, qualcuno lo ricorderà, partiva dal Giro di Lombardia per finire alla cronometro di Veduggio per adulti e ragazzi. Ebbene, aprendo la mail mi sono trovato davanti a queste parole che, ai miei occhi, riassumono perfettamente l’amore per il ciclismo da parte di un figlio e di una mamma. Quella passione forte che cancella viaggi e sacrifici, che fa dimenticare i mille incidenti sfiorati con gli automobilisti da quattro soldi, che fa vincere freddo e gelo pur di continuare a pedalare. Ho chiesto a Paola - questo il nome della nostra amica - di poter pubblicare le sue note. Lo faccio di seguito e, per favore, saltate a pie’ pari complimenti e dintorni. L’autocompiacimento non c’entra nulla in questa storia.

Egregio signor Galigani

mi scusi se rubo un po’ del suo tempo.. mi chiamo Paola abito e lavoro a Monza da poco più di due anni, dopo 9 mesi che siamo arrivati in Lombardia ho avuto l’opportunità di iscrivere mio figlio, 14enne appassionato di ciclismo da tanto tempo, in una società cliclistica. Stamani ho aperto il sito de “il Cittadino” e per caso ho letto il suo ultimo articolo; le faccio i complimenti lei è una di quelle persone che riescono a trasmettere emozioni attraverso l’inchiostro, per cui oggi, proprio grazie a lei, la mia giornata è iniziata con un’emozione molto bella, la stessa che provo quando assisto alle gare ciclistiche di mio Elìa, quasi ogni domenica. Un bel sacrificio per noi che lavoriamo ogni giorno, ma se un bambino non ti chiede mai niente … lo fai ben volentieri, per mia fortuna lui è un ragazzino che non desidera altro che andare sui pedali, ammirare i suoi beniamini (Alan Marangoni ovviamente Fabio Aru suo conterraneo, .. tutti i grandi del presente e del passato …) ha anche avviato un sito la scorsa estate e scritto degli articoli ( http://www.cyclingnet.info/) , purtroppo ora essendo al primo anno di scuola superiore è molto impegnato tra gare allenamenti e studio e non riesce più a dedicargli tempo … In futuro vorrebbe diventare un cronista sportivo proprio di ciclismo (una passione sincera come vede tanto da desiderare di viverla in tutte le sue sfacettature!) e sono certa che avrebbe volentieri partecipato alla cerimonia in onore del sig. Giorgio Albani (purtroppo non sapevamo di questa occasione..). Per come lo conosco, nonostante la sua timidezza, avrebbe voluto fargli delle domande sulla sua storia di corridore e di uomo sulle sue avventure da professionista e sulle sue amicizie con gli altri corridori. Vorrei dirle che sarebbe bellissimo e interessante organizzare più eventi di questo tipo con personalità importanti che possano trasmettere valori positivi ai ragazzi, o almeno aprire a questi ragazzi una finestra che gli consenta di vedere speranza per il loro futuro, partendo magari dalle esperienze dei più grandi …

Vorrei anche dirle che non so da quando lei pratichi e scriva di questo sport perciò non so cosa provino o abbiano provato i suoi genitori, leggo ormai abbastanza sul ciclismo e nessuno parla mai di quanto fanno i genitori dei corridori … c’è un mondo fatto dei primi tifosi dei ciclisti: sono i genitori che si alzano ogni domenica alle 6 del mattino dopo una settimana di lavoro, che accompagnano ovunque i loro figlioli, che li vedono crescere, pedalare…e ahimè purtroppo, anche cadere e graffiarsi gambe, braccia, mento e spalle.

Credo che Il ciclismo sia anche una metafora continua del rapporto tra genitori e figli, dell’amore verso il tuo, di figliolo, ma anche verso gli altri ragazzini che vedi pedalare, seppur non sai chi siano fai il tifo anche per loro perché è proprio come se in quel momento anche loro fossero tuoi, e per loro non desideri altro che arrivino al traguardo. Elia parteciperà alla gara esordienti di domani sul Ghisallo (13 ottobre, ndr) ed alla cronometro di Veduggio con la maglia della Mobili Lissone. Sarebbe bello un suo racconto su questa che si prospetta una giornata di fatica e di soddisfazioni. Ancora grazie per le sue parole.

Paola Porcu

Nota dell’autore. Elia, sul Ghisallo, non è riuscito ad arrivarci. Ha dovuto abbandonare al 38esimo chilometro per un infortunio ma, agli occhi dei frequentatori di questo blog, ha vinto lo stesso. Come vincono sempre quelli che si infilano un body e cominciano a pedalare. Che abbiano 15 anni o 70, importa poco.

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