Voglia di emozioni

Un lettore e la magìa della Nove Colli: undici ore a spasso per la Romagna mentre la famiglia è in spiaggia. Con tanta soddisfazione e nessun rimpianto

Pensavo che la mia infatuazione da Nove Colli, la magica Gran Fondo di Cesenatico di cui vi racconto da tempo, fosse - per l’appunto - una cosa tutta mia, magari un po’ stucchevole. Con quell’eccesso di entusiasmo tipico di chi, pippa per una vita, si scopre in grado di mettere insieme qualche manciata di pedalate. Ora scopro, con grande gioia, di non essere solo. Ho ricevuto, all’indomani dell’ultimo post e degli articoli su «Il Cittadino», una mail particolarmente significativa che mi ha scritto Alberto Galimberti. Ed è proprio alla sua lettera voglio lasciare spazio, accompagnando le parole con i più sentiti ringraziamenti per l’attenzione. Del tutto immeritata, si capisce.

Ciao. Sono un brianzolo che non era in corsa la scorsa domenica, ma il tuo articolo mi ha fatto emozionare e mi ha ricordato le mie tre partecipazioni alla Nove Colli nel 2003-2006-2009, tutte iniziate dicendo ai miei compagni d’avventura della Unione Ciclistica Cabiatese, ma soprattutto a mia moglie: «Parto e farò il percorso dei 130 km.... ma se mi sentirò con la gamba giusta al bivio per i 200 deciderò al momento se svoltare per il percorso lungo o raggiungervi a Cesenatico in tempo per un bel piatto di pesce a mezzogiorno».

Indovina un pò come è andata ? Tutte e tre le volte percorso dei 200 km terminato, anche se arrivavo la sera quando stavano già smontando palco e transenne dell’arrivo.

Tu hai descritto per filo e per segno tutte le belle cose e le emozioni che ho vissuto anch’io e sicuramente i miei compagni cicloamatori della Cabiatese.

Si partiva il sabato mattino presto da Cabiate: ciclisti, biciclette, borse, mogli, figli, amiche, amici della Cabiatese tutti stipati su un bel pulman granturismo; ritorno la domenica sera: crampi, acciacchi vari e grandi dormite verso casa.

Poi nell’ordine: la vigilia del sabato, il ritiro del pacco gara, la sgambata fino a Cesena e ritorno, la cena della sera, la colazione la mattina quando è ancora praticamente notte, la preparazione della bicicletta prima di uscire dall’albergo, l’entrata in griglia , l’atmosfera e l’emozione prima della partenza, finalmente il via e i primi 25 km a 50 all’ora in mezzo ad un gruppone di 12000 pazzi scatenati, una vera follia, guardi il contachilometri sul manubrio e non ci credi.

Che dire poi delle 11 ore a pedalare su è giù (solo su e giù, praticamente mai in pianura) . Un’esperienza unica che ognuno in cuor suo conserva gelosamente e orgogliosamente.

Infine l’arrivo sul vialone del lungomare di Cesenatico. Ricordo l’arrivo della mia prima partecipazione: a 50 metri dal traguardo vengo accolto da un boato e da lunghissimi applausi da parte del gruppo mogli - figli - amici della Cabiatese. Più di un vero ciclista professionista anche se 5 o 6 ore dopo il primo. Poi l’abbraccio e i complimenti di mia moglie: attimi indescrivibili. Ricordo però bene anche l’arrivo del 2006: io a 200 metri dal traguardo a cercare i miei personali ’tifosi’ : guardo a destra, guardo a sinistra, taglio il traguardo, non c’è nessuno, ma dove saranno mai ? Subito rintracciati al cellulare: erano in spiaggia a prendere il sole, dopo aver pranzato comodamente al ristorante fronte-mare, fatta una dormitina e pure il bagno . Buon per loro ? Buon per loro un corno... non sanno cosa si sono persi.

L’ultima partecipazione, quella del 2009, è tutta da raccontare. Scriverla è troppo lunga. Se vuoi ci troviamo in sede della Unione Ciclistica Cabiatese, ci troviamo ogni mercoledi. Ci farebbe piacere incontrarti, magari abbiamo già pedalato affiancati per qualche tratto sulle strade della Brianza senza conoscerci. Ciao. (Alessandro Galimberti)

Nota dell’autore: forse abbiamo pedalato insieme. Di sicuro, però, uno che scrive queste cose... sento di conoscerlo da sempre.

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