A scuola di autostima

Quante possibilità può avere la figlia di un cantante famoso come Eros Ramazzotti e di una mamma bellissima come Michelle Hunziker?
Un universo. Eppure Aurora Ramazzotti, racconta la sua mamma al settimana A, è nel bel mezzo di una crisi adolescenziale. Che la porta dall'euforia a una cupa disperazione. «Si vede grassa e dice che fa schifo e non vuole uscire di casa», racconta sempre la sua mamma. Scene che qualunque mamma, in qualunque casa, potrebbe raccontare.
Niente e nessuno può salvare una ragazzina dalle sue paure. Neanche una famiglia che le ha garantito un'educazione nelle scuole più prestigiose e chissà quali possibilità di crescita. Forse l'autostima è scritta da qualche parte nel patrimonio genetico. E' come avere gli occhi azzurri o gli occhi neri. E se è così. O ce l'hai o non ce l'hai. Di sicuro non aiuta vivere in una società che predica l'uguaglianza tra magri e grassi, ma di fatto condanna i secondi, glorifica i primi e di fatto, pur predicando il contrario, finisce per ritenere meno pericolose diete da fame dell'essere grassi.
Per cui è difficile spiegare a una ragazzina che è bella anche se ha le rotondità ancora impefette dell'adolescenza. E' difficile spiegarle che vale per quello che è, se è circondata da gente che disquisice dell'importanza di un sedere perfetto e di un giro coscia a misura. Eppure ci sono donne, anche famose, che vanno più lontano del loro specchio. E riescono a volare nonostante le loro misure (Rihanna, Jennifer Lopez e la non proprio magra Adele). E ce ne sono altre che sono filiformi, ma si portano addosso tutto il peso della vita e una solitudine nel cuore che vanifica la loro bellezza e la loro eleganza.
Vale per le donne famose e per le vicine di casa. Se l'autostima non è scritta nei geni, bisogna insegnarla a scuola. E bisogna insegnarla su due fronti. Da una parte, come succede nel programma Plain Jane, bisogna circondare la ragazza di una task force di truccatori, parrucchieri, stilisti e fare in modo che la sua bellezza esteriore sia al top delle sue possibilità.
Dall'altra, bisogna nutrire la sua anima e la sua resilienza, farle vincere le sue paure e dimostrare che può andare oltre. Se vince la paura del vuoto, del buio, del volo, di guidare, dei ragni, del confrontarsi con i ragazzi e soprattutto impara a domare un sedere grosso o un naso importante o cosce che non saranno mai magre, allora può fare tutto. Anche conquistare il ragazzo dei propri sogni. O sopportare che lui non sia d'accordo e cercarne un altro. Questo insegna la conduttrice di Plain Jane, Louise Reed. E forse bisognerebbe esportare la formula e farne una sorta di Amici. Una scuola di autostima. Che prenda per mano le ragazze a terra, in lacrime e dica loro: «No tesoro, tu non fai schifo. E adesso vieni che ti porto in una scuola dove diventerai bellissima e lo capirai da sola».

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