Bella come Sharon Stone, solo con Photoshop

Bella come Sharon Stone, solo con Photoshop

L’importante è che non ci credano le ragazzine, perché le signore hanno già smesso di crederci da un pezzo. Che si possa essere belle come quelle dei giornali. Perché quelle dei giornali non hanno mai le rughe, hanno l’ovale del viso fermo a 30 anni, le cosce levigate, la pancia piatta, le braccia da danzatrice. Se quelle dei giornali non sono come le ragazze e le signore che si vedono per strada il motivo è uno solo: Photoshop. Il più avanzato programma di chirurgia estetica dell’immagine funziona a meraviglia. Leva chili, anni, pieghe, leva la naturalità e i segni lasciati dal tempo. Trasforma tutte in bambole, in sventole da far cadere la bocca. Ma, quelle dei giornali sono sempre quelle che si vedono per strada. La prova, una delle tante? Sharon Stone su Grazia. Nella foto piccola ante ritocco a pagina 6 le sbucano due ossa dalle spalle, i fianchi sono arrotondati e la pancia sforma leggermente l’abito rosso da sera. Nella foto grande, a pagina 24, post ritocco, le ossa non sparano più, la pancia è rientrata e l’abito cade dritto sul fianco. Ora, Sharon Stone era bella anche a pagina 6. Anche se ogni volta che finisce sui giornali, come sulla copertina di Vanity fair, viene trasformata in una specie di divinità senza difetti. Quando viene ripresa da lontano, in tuta e occhiaie,  dai paparazzi è una donna. Bellissima. Ma sempre una donna. E se c’è una cosa che le donne – belle o brutte che siano – hanno in comune è lo stesso modo di trasformarsi (peggiorare) nel tempo. La lezione di Grazia, comunque, va presa in maniera positiva. Anche le ragazze e le signore che si vedono per strada possono diventare come quelle dei giornali. Con prohotoshop usato come bisturi.

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