Gioca e vinci. Con moderazione

Gioca e vinci. Con moderazione

È come se dicessero. Bevi, ma non ubriacarti. Mangia, ma non ingrassare. Drogati, ma stai attento alle dosi. Accelera, ma non guidare troppo forte. Con una mano ti spingono, con l’altra ti tengono per il collo. Allora, si decidessero, almeno. Se non riescono a fare altro, che siano coerenti. Lo Stato ha bisogno di soldi. E siccome la lotteria sta andando a rotoli, punta ai gratta e vinci. Con quelli da uno o due euro non si vince mai niente. Con quelli da 5, qualcuno centra il botto mentre il restante 99 per cento di chi gioca, se ne sta seduto ai banconi del bar con strisce di gratta e vinci lunghe come rotoli di carta igienica a tentare di imitare l’un per cento vincente. Lo Stato allora cosa fa? Lancia il Mega miliardario. Dieci euro a biglietto. Una cosa da andare in rovina. Se non per quell’uno che porterà a casa un milione di euro. Gentilmente offerti da tutti gli altri cristi che grattano. Parte il battage pubblicitario. Il messaggio è chiaro: paghi di più, vinci di più e più spesso. Forse. Magari. Quasi mai. Questo nella seconda parte dello spot non si dice, ma arrivano le paroline del senso di colpa: gioca con moderazione. Ma come? Mi hai appena invogliato a spendere dieci euro perché così divento stra miliardario. E poi mi dici gioca con moderazione? Quant’è per te moderazione? E se la moderazione gli italiani l’hanno persa visto che spendono di più al bar che al supermercato, tu che fai anziché frenarli, raddoppi la posta? Fa specie che lo Stato sia lo stesso che poi fa campagne sugli stili di vita sani. Bere poco, mangiare bene, guidare piano. E non rovinarsi al gioco.

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