La perfezione degli imperfetti. Jersey shore docet

La perfezione degli imperfetti. Jersey shore docet

Sono stupendi. Grassi, grossi, grezzi, maleducati, animaleschi e fuori moda. I maschi mangiano troppo e male. Accendono il barbecue a qualunque ora della notte. Nel resto del tempo fanno troppa palestra, troppe lampade e si rasano i capelli solo sui lati. Di giorno vanno dal parrucchiere a farsi la ceretta alle sopracciglia, di notte vanno al Karma a rimorchiare e bevono fino a star male. Le femmine hanno la pelle macchiata da litri di spray autoabbronzante, passano la giornata a piastrarsi i capelli, hanno qualche chilo di silicone al posto del seno, arrivano al lavoro in ritardo. Quando sono lì, anzichè vendere le magliette scappano per l’aperivo. Di solito indossano le ciabatte per far la polvere. Di notte, però, ballano con abiti striminziti, sorrette da tacco sedici, mutande e reggiseno a vista. Bevono fino a star male e finiscono a letto con qualcuno di cui non ricordano il nome. Se litigano, si menano. In ogni frase ci sono due o tre fucking e nelle puntate di questo reality che si chiama Jersey Shore si vedono water intasati e visite rettali. Nonostante in premessa ogni lunedì sera, su Mtv, vada in onda il peggio del peggio, la saga di questi italo americani che dovrebbe mettere a disagio il nostro popolo, per come lo vedono negli States, mette invece di ottimo umore. Perché Snooky, Deena, Jenny sono vere nel celebrarsi con il cervello piccolo piccolo e nel proclamare come unico credo la ricerca di «bei gorilloni». Ora «Mike The situation» & C. sono arrivati in Italia, a Firenze, e Simona Ventura li ha già intercettati. Forse ha capito che con tutte quelle imperfezioni Ronnie, Vinny, Paul D e gli altri sono perfetti proprio per questo. Perché non lo sono. Ma si divertono lo stesso.
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