La prima medaglia

La prima medaglia

Piange, Chad Le Clos. Piange sulla sua prima medaglia d'oro, piange come un bambino. E anche chi ha fatto il tifo per Phelps fino all'ultima bracciata a farfalla, crolla. Non ha vinto il cannibale di Baltimora, i 200 metri delfino. Ma il ragazzo sudafricano che gli soffiato il primo posto, conquista tutti con quegli occhi strizzati che sgorgano lacrime senza fermarsi. Perchè c'è sempre una prima volta ed è quella che ti frega. Ma quando arriva la prima medaglia, è l'ultima cosa pensi a quello che succederà dopo. Ancora non lo sai che diventerà come una droga, che sarà la tua condanna. Ricercare la felicità all'infinito. Riprovare a cercarla fino a quando non l'hai riportata indietro. Quando sei alla diciannovesima medaglia come Phelps non ci fai tanto caso, o almeno fingi che la sconfitta non bruci, come ha fatto la Pellegrini. Ma è solo una bugia. Perchè la prima medaglia è la gioa che ti esplode nel cuore. E in quel momento ti sembra che a nessun altro tocchi tranne a te. Invece, salvo rarissimi casi, è l'inizio della fine. Perchè è successo e basta e non sai tu neanche come. Ma da quella volta in poi, tutto deve essere calcolato. E tutti si aspettano da te il bis. Piange Chad neanche prova a fermarsi. A quel che sarà dopo non ci vuole pensare. Per ora pensa solo che ce l'ha fatta. E giù un altro pianto.

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