Quell'orso che dorme

Quell'orso che dorme

Basta poco, caro direttore, per spazzare via l'aria di crisi che ha annerito questi giorni di festa e catapultare tutti in un mondo da fiaba. Basta un orso. Un meraviglioso orso bruno che sembra vero.
L'ho visto per caso, all'Isolago a Lecco, nella vetrina di Ferri. E sono rimasta sbalordita.
Sembrava un orso vero, sdraiato sulla schiena. Una zampa sul pancione e il pancione che andava su e giù come se stesse respirando. Un cartone animato in diretta.
Erano tutti incantati, bambini e adulti. Più di uno si è trovato ad esclamare: «Primo premio, merita il primo premio». Come se ci fosse stato un concorso di vetrina ideale. In queste notti di festa, in cui sono più le strade buie che quelle illuminate dagli alberi di Natale, servirebbe davvero un premio. A chi ci crede ancora. Alle fiabe, al Natale e alla magia di una casa di montagna con un orso che dorme beato. Si immagini, direttore, che meraviglia potrebbero diventare le nostre città se tutti fossero capaci di rispolverare questa magia e ne spargessero un po' su tutti gli angoli lasciati al degrado.
Anche il Lungolago di Como rinascerebbe di colpo, se venisse popolato da questi orsi dagli effetti speciali così reali. Basterebbe inventarsi qualcosa. Ma per scoprire qualcosa di nuovo, bisogna pensare che esista un futuro. E poi trovare particolari ancora in grado di stupire. Io spero che ce la potremmo fare, io spero che ce la faremo. Tutti quanti, insieme. È quello che auguro a lei e ai suoi lettori per il prossimo Natale.
Chiara Negri    

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