Se la morte è vicina cosa fai?

Se la morte è vicina cosa fai?

Sarebbe bellissimo. Sapere quando arriva l’ora X dove X sta per morte e l’ora è quella in cui si morirà. Pare che adesso ci sia un test che analizza il Dna e svela il segreto. Più è lungo il telomero più è lunga la vita. Più sequenze di Dna mancano al telomero meno giorni mancano all’ora X. Ora, c’è chi vivrà tranquillamente senza spendere 500 euro per fare il test e sapere quanto manca a chiudere gli occhi per sempre. Ma chi ha preso in parola il detto memento mori (ricordati che devi morire) sarà felicissimo di scoprire il verdetto. A: manca poco a sta sofferenza che qualcuno chiama vita. B: l’altalena tra il dolore e la noia dondolerà ancora a lungo. C: passerà ancora qualche annetto prima di fissare il funerale. A parte tutte le polemiche sul test che è nato in Spagna, al centro nazionale per la ricerca sul cancro e sarà commercializzato in Gran Bretagna, resta il fatto che il senno di poi potrebbe anche non riempire più le fosse. Perché se prevedere il futuro resta ancora fuori dalla portata degli scienziati (e pure dei maghi e degli astrologi), sapere quanto tempo di futuro si avrà a disposizione sembra essere possibile. E davvero sarebbe un’opportunità unica. Perché se il verdetto «fosse qualche mese e vai», nessuno si sognerebbe di andare avanti a fare le cose come sempre. Radunerebbe soldi e forze per realizzare gli ultimi desideri. Viceversa se il verdetto fosse: camperai come Matusalemme, potrebbe almeno smettere di dire «sono vecchio» e iniziare  progetti a lunga durata. In entrambi i casi riuscirebbe a fare come Di Caprio in Titanic. Godersi il valore di ogni singolo giornata. E non pensare che ogni giorno ha la sua pena sia che manchi poco o no.

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