Whitney, la peggior nemica di se stessa

Whitney, la peggior nemica di se stessa

Ciò che ti salva nella vita non è un sorriso che da solo illumina la notte. E neanche una voce che ipnotizza milioni di persone. Fossero bastati questi  due doni, Whitney Houston sarebbe ancora in vita con quel sorriso che squarciava il buio e quella voce che incantava il mondo. Ciò che ti salva dalla vita è avere qualcuno che ti protegga dall'accanirti contro te stessa fino a distruggere i tuoi denti, fino a spegnere la tua voce. Questo dono, Whitney Houston, non ce l'aveva. E da sola, senza un angelo custode, non riusciva a proteggersi. Era una di quelle persone che si lasciano accecare dalla propria fama o dai propri insuccessi, a seconda della fase della vita in cui sono.
E il paradosso è che la guardia del corpo che l'aveva resa famosa le sarebbe servita sempre tutti i giorni, anche fuori dal film, anche nella realtà. E non per proteggerla dai maniaci, ma per preservarla da se stessa, dai suoi demoni, dalle sue paure e dalle dipendenze nelle quali aveva cercato conforto e aveva trovato la rovina. Dicono che fosse colpa dell'ex marito, che l'aveva trascinata in una spirale di droga e violenza, dicono che fosse una morta annunciata. Dicono tante cose, quando qualcuno di bello, ricco e pieno di talento muore. Ma quel che non dicono è dove si impara cosa ti salva nella vita se non hai qualcuno che si metta a protezione tra te e il mondo, tra te e i tuoi demoni.  Di sicuro non basta essere ricchi e famosi per scoprirlo, anzi spesso è il miglior modo per non scoprirlo mai. Perchè trovarsi in cima al mondo, con tutti al tuo cospetto, genera un effetto boomerang spaventoso. E quando le luci sono spente e tu sei solo una voce che esce da un I-pod, nessuno corre a pettinarti i capelli o a preoccuparsi della tua perfezione. E se tu non hai te stessa come migliore amica, è solo questione di tempo. "E' come assistere a un incidente e non poter far niente per fermaro", diceva la mamma di Amy Whinehouse. E la profezia non valeva solo per sua figlia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA