Laura non c'è

I fan delle quote rosa saranno soddisfatti. Mai come in questa elezione si è parlato tanto di una donna al Colle. Se n’è parlato. Perché alla fine avremo ancora una first lady (se il presidente eletto non sarà single) e non un first lord,. Anche la mitica candidatura di Milena Gabanelli da parte dei Cinque Stelle è stata solo un abile espediente di Beppe Grillo che è riuscito a riportare sotto i riflettori il suo movimento che grazie alle performance di Crimi e Lombardi, del pasticcio delle Quirinarie e della sterilità decisionale, stava rischiando il cono d’ombra. Alla fine un personaggio, Grillo, che deve molto della sua fama politica alla tv ne ha utilizzato un altro della ribalta televisiva. Forse un mazzo di rose alla partner di Silvio Berlusconi (quello che ha inventato il giochetto) per ringraziarlo non guasterebbe. Il più è capire qual è la partner.
Emma Bonino, altra donna candidabile ma non eleggibile, è stata lanciata subito con l’obiettivo di impallinarla. Di Anna Finocchiaro si sa. Peraltro, più che la scorta che spinge il carrello dell’Ikea, il problema è il marito inquisito. Un capo dello Stato che lo è anche della magistratura con il marito nei guai con la giustizia non s’ha da fare. Strano (ma non troppo) che nessuno abbia pensato a LauraBoldrini, presidente della Camera che si sta muovendo molto bene nell’istituzione. Sarà forse perché non ha scheletri nell’armadio. O forse perché è nata a Macerata. Infatti si narra che Papa Pio IX, originario di Senigallia, prima di lasciare il Quirinale dopo la presa di Roma, abbia lanciato un anatema per cui nessun marchigiano sarebbe andato ad abitare nel palazzo. E finora è andata così. Del resto, pur di non eleggere una donna presidente, viene buono anche Pio IX.

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