Holly ha ventotto anni e vive ai margini, schiacciata da un senso di inadeguatezza che la accompagna da sempre. È convinta di essere la versione sbagliata di se stessa, di aver mancato il bivio decisivo della vita. Ogni giorno è un promemoria di ciò che non è diventata, un’eco del destino che crede di aver tradito. Tutto cambia quando incontra Arabella, una bambina di sette anni dal volto enigmatico e dallo sguardo antico. Nel vederla, Holly avverte un brivido inspiegabile: Arabella somiglia straordinariamente alla bambina che lei stessa era — o a quella che avrebbe desiderato essere. È un’illusione? Una proiezione? O il segno di un legame più profondo? Holly non lo sa, ma sente nascere dentro di sé un bisogno urgente: proteggere quella piccola versione di sé che crede di aver abbandonato troppo presto. Arabella, in fuga da una casa che non sente più sua e determinata a nascondere la propria identità, accetta il gioco. Lascia che Holly la tratti come la sua sé bambina, come un frammento di passato tornato per essere finalmente capito e amato. Le due iniziano così un viaggio sospeso tra realtà e immaginazione, tra fuga e guarigione, dove i confini tra chi salva e chi viene salvato diventano sempre più incerti. Attraverso Arabella, Holly recupera brandelli di sé perduti: coraggio, stupore, fiducia. E mentre la loro strana amicizia cresce, inizia a credere — forse per la prima volta — che anche lei possa ancora trasformarsi in qualcuno di speciale, che il suo destino non sia andato perduto per sempre.