Da Albese ad Albavilla
E' allarme per le truffe in casa

Presentandosi sotto le false spoglie di emissari del parroco chiedono elemosine, infilandosi poi dentro gli appartamenti; ad Albavilla invece c’è chi si spaccia per inviato de «La Nostra Famiglia»; lo scopo è sempre lo stesso: rubare quattrini

Furti, truffe e tentate truffe: ad Albese e Albavilla ora in molti cominciano ad avere paura. Presentandosi sotto le false spoglie di emissari del parroco di Albese chiedono elemosine, infilandosi poi dentro gli appartamenti; ad Albavilla invece c’è chi si spaccia per inviato de «La Nostra Famiglia»; lo scopo è sempre lo stesso: rubar quattrini.
Come non bastasse, tra le vittime di queste truffe, nel suo caso solo tentata, vi è anche l’assessore alla sicurezza Carlo Cairoli, il quale ha già precisato che i vigili urbani garantiranno un’attenzione capillare al fine di prevenire questi fatti.
«Nella giornata di lunedì - spiega Cairoli - si è presentata alla mia porta una signora intorno ai quarantacinque anni: definendosi una ragazza madre e cercando di varcare la soglia d’ingresso, mi ha chiesto del denaro. Fortunatamente la situazione non è degenerata ma capisco la preoccupazione dei cittadini: probabilmente queste figure stanno ispezionando gli appartamenti per capire dove andare a colpire».
Il paese è stato poi colpito da alcuni furti: nella sola giornata di lunedì nella via Ai Campi due appartamenti sono stati svaligiati; nel bottino oro, orologi e oggetti preziosi. «È davvero una situazione delicata - prosegue Cairoli - era da diverso tempo che non si verificavano simili episodi ad Albavilla».
«Lunedì mattina - racconta Angelo Meroni, caduto nelle mire di una di queste signore che, appunto, si spacciano per donne in dolce attesa - una italiana ha suonato alla mia porta; hanno aperto i miei genitori, e questa signora, dopo essersi presentata come una ragazza madre mandata dall’associazione La nostra Famiglia di Bosisio Parini, ha chiesto un dono in beneficenza, stranamente quantificato in 23 euro. I miei genitori, caduti nella trappola, hanno dato quanto chiesto dalla donna, e in più sotto sua richiesta le hanno preparato un panino».
Nikolas Cremonini

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