Disoccupato chiede aiuto
Il Comune gli dà la pasta

Davide Perrelli ha solo 23 anni, ha perso il lavoro due anni fa e nonostante continui a cercarlo non lo trova. I genitori, che vivono al sud con la minima, gli portano le conserve di sugo. Lui aveva bisogno di un piccolo aiuto per la luce, il riscaldamento o per l'affitto. Ma il Comune di Castelmarte gli ha dato solo 5 chili di pasta e la Caritas non lo aiuta perchè è single. Il sindaco: "Ci sono casi peggiori"

CASTELMARTE Ventitré anni, elettricista, senza lavoro da marzo, chiede un aiuto e non lo trova nelle istituzioni. Sono i vicini a dargli un pasto ogni tanto, per il resto si arrangia con il poco che ha. La conserva fatta in casa arriva dai genitori, che vivono con la pensione minima, qualche pacco di pasta arriva invece dal comune. «Cinque chili a giugno, poi niente fino allo scorso mese», dice.
Davide Perrelli, di Frascineto, in provincia di Cosenza, vive in un piccolo appartamento in località Ravella, di famiglia meridionale si è trasferito al Nord da solo per lavorare, ma a marzo è stato licenziato da un’impresa di Merone. Da allora ha inviato curriculum, risposto ad annunci, si è iscritto a gran parte delle agenzie interinali: la sua professione è cercare un lavoro.  Chiede quindi un aiuto per pagare la corrente, magari l’acqua.
«A marzo 2009 dopo due anni l’azienda per cui lavoravo mi ha lasciato a casa - spiega -. Mi sono poi rivolto in comune e alla Caritas per un aiuto, ma nulla anche in questa direzione. La Caritas mi ha risposto alcuni giorni fa che in base ai loro criteri di distribuzione delle risorse non mi spetta nulla perché sono single».
Molte le spese d’affrontare, zero i soldi in entrata: «Da marzo ad oggi ho avuto modo di lavorare una decina di ore, come posso pagare il riscaldamento, l’elettricità, il cibo. Ho chiesto un aiuto anche in Comune, mi hanno mandato a giugno cinque chili di pasta, poi nulla fino a poco tempo fa. Io volevo semplicemente mi dessero una mano per pagare le bollette, da solo non posso». Il primo cittadino di Castelmarte, Paolo Colombo, rimarca che la situazione di Perrelli non è tra le peggiori di quelle trattate dal comune: «Ha pur sempre ventitré anni, noi abbiamo in carico persone malate, magari con figli - spiega -. Magari ci possiamo attivare per trovargli un lavoro».
Giovanni Cristiani

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