
Cronaca / Cantù - Mariano
Giovedì 03 Dicembre 2009
Mariano: in viale Lombardia
lo spartitraffico sarà allungato
Quarto investimento mortale in cinque anni - L'assessore Dello Iacono: "Ricevute dalla polizia locale alcune segnalazioni preoccupanti. Resta il fatto che il codice della strada va rispetatto"
MARIANO - Lo spartitraffico che separa le due corsie di marcia di viale Lombardia, proprio nel punto dove martedì sera si è verificato l’incidente costato la vita a Giovanni Bardellotto, sarà allungato. Questa la decisione presa dal Comune non tanto in seguito alla morte del ciclista di 72 anni, il cui funerale si terrà sabato alle 14.30 nella chiesa del Sacro Cuore che stava cercando di raggiungere la via Meda, posta dall’altra parte di viale Lombardia, ma proprio perché solo alcuni giorni prima l’assessore ai lavori pubblici, Roberta Dello Iacono, aveva ricevuto dalla polizia locale alcune segnalazioni preoccupanti. Senza contare che su quella strada è il quarto mortale in 5 anni: Domenico Travagin nel febbraio 2007, Ivan Donadio nel giugno 2006 e Roberto Bonomo nel 2004.
«I nostri vigili hanno notato che gli automobilisti in arrivo dalla rotatoria di via Santa Caterina - spiega Roberta Dello Iacono - per raggiungere l’istituto di credito che sta dall’altra parte della strada, una volta terminato lo spartitraffico girano comunque a sinistra nonostante la segnaletica da tempo impedisce la svolta essendoci tracciata la doppia striscia continua. Una manovra molto pericolosa non solo per loro stessi, ma anche per gli altri automobilisti, sia quelli che giungono in senso contrario, sia quelli che arrivano alle spalle». L’assessore, poi, aggiunge: «Il nuovo spartitraffico non arriverà sino alla rotatoria di via Isonzo perché non è pensabile di eliminare con questa soluzione i comportamenti sbagliati di chi non rispetta il codice della strada: qui e in altre zone della città. Il punto è che tutti, dagli automobilisti, ai pedoni, dai ciclisti a chi va un moto, devono ricordarsi che sulla strada vigono delle regole e vanno rispettate».
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