
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Domenica 22 Agosto 2010
L'abbraccio di Rosario a Soraya
«Lei vi direbbe non piangete»
Rosario porta a spalla la bara della giovane fidanzata morta nello scontro a Gironico. Il diacono: «Non erano santi, non erano eroi. Ma credevano nel loro progetto di vita. Lei era poco più che una bambina, ma era assennata e saggia». E il parroco, ai giovani coinvolti nell'ìncidente: «Ragazzi, la vita è troppo bella per buttarla via con una corsa in auto»
«Perché? Perché? Ho sentito risuonare questa domanda tante volte stamattina, mentre chiudevano la bara di Soraya - dice don Franco Panetta -. nessuno ti può rispondere Rosario, nemmeno il Papa. Ti racconto un aneddoto. Quando ero in seminario un mio sacerdote di teologia, un uomo santo, un uomo grande, ci disse quando sarebbe arrivato davanti a Dio gli avrebbe fatto tre domande. Noi sapevamo che una delle tre era proprio quella. Perché? Perché la morte. Perché la sofferenza. Perché la malattia. Però diceva che quando sarebbe stato lì prima ancora di finire la frase avrebbe avuto le risposte, perché era lì, davanti a Dio. Io credo che se poteste sentire Soraya lei direbbe:non piangete. Perché io sono felice e quando un figlio è felice non si piange». Piange anche lui, però, il sacerdote «perché quando qualcuno muore si dice sempre che era bello e santo. Ma Soraya era così davvero, da viva. Non erano santi, non erano eroi questi ragazzi. Ma colpivano perché credevano nel loro progetto di vita. Volevano una famiglia. Lei era poco più che una bambina, ma io una bambina così assennata, così saggia, così responsabile non l'ho mai vista. Lei sognava il matrimonio e già il fatto che fosse impaziente per fare la cresima, una fatto così inusuale per una ragazza di vent'anni ci aveva portato a scommettere su questi ragazzi. Tutta la comunità ci credeva». «Voglio entrare veramente in punta di piedi nel dolore che il destino ha riservato a questa famiglia - dice don Luigi Savoldelli, parroco di Maccio, durante l'omelia - Quando mi hanno dato la notizia di questa morte avevo davanti il passo del Vangelo che dice che da un chicco di grano gettato nella terra, un chicco destinato a marcire, nasce la vita. E mi è sembrato come in questo caso, dalla morte di Soraya è nata una bambina. Il segno della speranza. La speranza che la vita non finisce su una strada o quando si è anziani. La morte è una porta che si apre verso la vita eterna. Attraverso la morte la vita. Gesù è risorto per davvero, io vado a preparavi un posto. La Vergine Maria sua madre è stata testimone del fatto che un giorno parteciperemo allo Spirito Santo che è già effuso nei nostri cuori. La speranza non delude». Il parroco parla anche ai ragazzi coinvolti nell'incidente. «La vita è troppo bella per buttarla via in una corsa automobilistica». La speranza di vedere Soraya risorta anche se tutta la chiesa lo sa, che Soraya doveva esserci ancora che è troppo presto, anche per risorgere. Perchè la vita è un dono e anche se questa è solo la parte terrena, anche se il meglio deve ancora venire, quella ragazza si meritava ancora un po' di tempo, perché l'amava così tanto la vita e poi credeva in Dio, nell'amore di Rosario e nella loro bambina. «Avremo tutte le risposte - dice don Franco - quando saremo davanti a Lui. Adesso possiamo solo dire, ciao Soraya, ci mancherai».
Pregano il Signore, don Franco e don Luigi «perché possa aiutare la piccola Marisol e sostenere la famiglia nel cammino che l'attende».
La mamma di Soraya appoggia la testa alla spalla del marito e piange, come il resto della chiesa. Perché puoi credere e crederci tanto in Dio, ma le risposte qui non le trovi se vedi tutti i parenti in una chiesa, costretti a lasciare in ospedale una piccolina nata senza la sua mamma. Fanno tutti il tifo per lei, per Marisol, perché le devono raccontare che la sua mamma la voleva a tutti i costi, e non le pesava diventare grande per crescerla e non dormire di notte per lei e fare tutti quei sacrifici che molti ragazzi rimandano nella speranza di restare giovani in eterno. Soraya no. Lei voleva diventare grande con suo marito, crescendo la loro bambina. Invece ora è lì, in quella bara che sta per partire per la Sicilia. Scoppia in lacrime Rosario appoggiato alla spalla del papà. Scoppia in lacrime la mamma appoggiata alla spalla del marito. Poi si china sulla bare e l'accarezza. Soraya è nella vita eterna. E tutti gli altri hanno un vuoto che non sanno come colmare.
Anna Savini
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