Erba, 23 profughi in hotel
Alle spalle l'inferno africano

I più vengono dalla Somalia, altri dal Ghana, dal Mali, dal Marocco. Sono ventitré ragazzi, hanno poco più di vent'anni, e dopo aver lasciato i loro Paesi d'origine hanno trovato alloggio, almeno per qualche settimana, all'Hotel Erba di via Milano

ERBA - I più vengono dalla Somalia, altri dal Ghana, dal Mali, dal Marocco. Sono ventitré ragazzi, hanno poco più di vent'anni, e dopo aver lasciato i loro Paesi d'origine hanno trovato alloggio, almeno per qualche settimana, all'Hotel Erba di via Milano. Ad accoglierli, martedì nel tardo pomeriggio, c'era il titolare della struttura Moreno Galati: «Qualche tempo fa - racconta - l'ufficio Informazioni e accoglienza turistica ci ha chiesto se potevamo ospitare alcuni profughi. Abbiamo accettato, poi siamo stati contattati dalla prefettura per avere i dettagli. Ieri sono arrivati».
Scesi dal pullman ai ragazzi sono state assegnate stanze da tre letti: ora hanno un posto dove mangiare e dormire, in attesa di fare un po' di chiarezza sul futuro.
«Non so quanto si fermeranno, né se possano restare in Italia a lungo - osserva Galati -. Certo il primo impatto con loro è stato positivo: per cena abbiamo cucinato pasta, e tutti hanno gradito».
Ma non era certo il cibo la loro preoccupazione: prima dovevano chiamare a casa, in Africa, per avvertire le famiglie che tutto è andato bene. «Immagino che molti parenti non sapessero neanche se erano vivi o morti in seguito alla traversata che li ha portati nel nostro Paese. Per questo - continua il titolare dell'Hotel Erba - appena svegli mi hanno chiesto dove andare per comprare una scheda telefonica internazionale, o per spedire una mail».

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Eco di Bergamo I profughi a Erba