Brienno, niente calamità naturale
Il sindaco: "Mi farò sentire"

«Calamità circoscritta, irrilevanza delle attività produttive presenti sul territorio», niente dichiarazione dello stato di calamità naturale, presupposto indispensabile per il risarcimento di almeno una parte dei danni subiti dai privati: che botta per il paese

BRIENNO - «Calamità circoscritta, irrilevanza delle attività produttive presenti sul territorio», niente dichiarazione dello stato di calamità naturale, presupposto indispensabile per il risarcimento di almeno una parte dei danni subiti dai privati. Al massimo si può sperare in uno stanziamento per la ricostruzione dei ponti, delle strutture pubbliche con messa in sicurezza dei versanti dove le frane hanno inferto profonde ferite.
Il sindaco Patrizia Nava ha preso carta e penna e ha deciso di scrivere una lettera ai «carissimi concittadini» prima di tutto per ringraziarli di cuore per la tenacia profusa nel fronteggiare l'emergenza.
Ma il passaggio più significativo della lettera è rappresentato dal mancato riconoscimento dello stato di calamità naturale, una botta che la Nava non si aspettava ed è invece calata inesorabile «dopo l'incontro avvenuto a piè di frana con il senatore Alessio Butti e con l'assessore regionale Belotti».
«Sono a conoscenza - conclude - che in alcune province grazie a leggi regionali sono stati risarciti anche i privati e le imprese. La mia più grande preoccupazione e tutte le mie energie saranno focalizzate per riuscire nell'intento e se sarà necessario chiederò la mobilitazione della gente che sono orgogliosa di rappresentare».

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