L'elisoccorso lascia il Lambrone
Rimane un mucchio di malumore

Durante gli incontri istituzionali tra Regione, Province e Comune di Erba per dare il via al nuovo centro delle emergenze, infatti, non tutti i soggetti interessati sono stati coinvolti

ERBA - L'elisoccorso se ne va dal Lambrone e si apre una nuova pagina, quella del centro polifunzionale delle emergenze. Con qualche malumore. Perché a scrivere questa nuova pagina sono stati chiamati in molti, ma di qualcuno ci si è dimenticati.
Durante gli incontri istituzionali tra Regione, Province e Comune di Erba per dare il via al centro delle emergenze, infatti, non tutti i soggetti interessati sono stati coinvolti. A non ricevere l'invito, per esempio, è stato Piero Proserpio, che da consigliere comunale della giunta Pozzoli, promosse la prima attivazione dell'elisoccorso. Oggi Proserpio rivendica questo ruolo e insieme a lui quello che fu dell'ex sindaco Filippo Pozzoli e della Comunità Montana. Nessuno di questi "attori" del primo sviluppo del Lambrone è stato coinvolto negli ultimi tavoli decisionali.
«La pista d'atterraggio ha costituito un punto d'appoggio per le tre province di Como, Lecco e Varese - dice Proserpio, istruttore e tecnico dell'antincendio boschivo - La scelta di concentrare la gestione del 118 a Como, ha senza dubbio delle motivazioni più che fondate, per costi ed efficienza. Tuttavia ad un certo punto degli incontri tra Comune ed enti maggiori, per costruire al Lambrone il nuovo polo, non sono stato più coinvolto.

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Eco di Bergamo L'eliambulanza