Prosepio, manovra e "tagli"
visti da un sindaco a rischio
Elisabetta Fontana invita il Parlamento a ridurre prima i suoi stipendi
«Il problema è che noi dobbiamo tirare la cinghia, ma dei tagli alla politica romana nel decreto non c'è traccia - spiega -. Noi contiamo poco ma costiamo anche poco, basta raffrontare gli stipendi di parlamentari e un consiglieri regionali. È vero che la riduzione dei parlamentari non si può fare per decreto perché serve una norma di rango costituzionale, ma ormai l'argomento è passato in secondo piano, non se ne parla più. La Costituzione riconosce e promuove le autonomie, il decreto si muove nella stessa direzione?».
Il sindaco non comprende, non si capacita: «Noi dobbiamo risparmiare sui servizi sociali ma non credo verranno tagliati i 445 tra deputati e senatori promessi, a cui si aggiunge uno stuolo di persone al loro servizio. C'è stata poi la polemica sui menù, con prezzi assurdi, non è sostenibile così questa politica. Si dovrebbero perlomeno garantire ai comuni i trasferimenti essenziali per fornire dei servizi, per sopravvivere. Manca poi una reale lotta all'evasione».
A Proserpio non si mangiano gli spaghetti alle alici a un euro e 60 centesimi, come al Senato, ma si strappa l'erba del cimitero: «Dopo che il nostro stradino è andato in pensione ne abbiamo preso uno ad ore, non potendo assumere, fa venti ore a settimana per 14mila euro da maggio a dicembre - spiega -. In quattro ore al giorno il cimitero è poco coperto e i cittadini, che giustamente tengono particolarmente all'area del camposanto, si lamentano. Io e un mio assessore facciamo quindi qualche ora a strappare le erbacee».
Il paese ha già provato l'unione dei servizi e teme l'unione dei comuni: il municipio di Castelmarte, il più vicino a Proserpio, è a tre chilometri: «Noi avevamo attivato una convenzione con Canzo ma è difficilissimo per un paese piccolo rapportarsi con un centro più grande e più importante, capitava che i nostri cittadini dovessero andare fino al municipio di Canzo. Se saremo costretti a fare un'unione finiremo in disparte, anche per la nostra posizione geografica».
Messi in disparte anche dal segretario comunale: «Sì, nessuno voleva occuparsi del paese. Siamo stati tre mesi alla ricerca di un segretario, ne abbiamo preso uno bravo e preparato, ma di prima nomina. Se tagliassero già solo parte dello stipendio dei segretari si risparmierebbe notevolmente».
Giovanni Cristiani
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