Orsenigo: via ai controlli
per gli odori della Icam

Stanno per partire rilievi a cura di Comune ed Azienda regionale per la protezione dell'ambiente

ORSENIGO Prosegue la polemica attorno agli "odori" emessi dalla Icam, la fabbrica di cioccolato che completerà il trasferimento da Lecco ad Orsenigo entro il 2012. Il sindaco, Licia Viganò, riapre la questione precisando, e per certi versi rettificando, le dichiarazioni dell'assessore ai lavori pubblici, Gianluigi Lietti, che sosteneva la mancanza di segnalazioni o lamentele da parte dei cittadini sugli odori che provengono dalla lavorazione del cioccolato e sui rumori dei macchinari.

«In realtà abbiamo avuto in tempi recenti, precisamente a partire dalla fine di agosto, segnalazioni» - spiega il sindaco - «Siamo già in contatto con l'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) per una rilevazione della percezione degli odori».

In particolar modo, come annuncia il primo cittadino, il Comune farà un'attività di monitoraggio, divisa in fasce orarie, sugli odori; i dati verranno poi passati all'Arpa per analisi più dettagliate. Una prima ricognizione da parte dell'ufficio tecnico, quindi.

«Anche sui rumori ci siamo mossi con la proprietà, affinché faccia autorilevazioni» - continua il sindaco - È interesse dell'amministrazione raccogliere le lamentele dei cittadini e intervenire». La Viganò  precisa comunque che risulta difficile stabilire parametri certi in materia di lavorazione del cioccolato, anche perchè «si rischia di cadere in criteri soggettivi: per alcuni potrebbe essere odore o puzza, mentre per altri potrebbe essere profumo». Vengono comunque assicurate le necessarie verifiche del caso.

La minoranza, per bocca del capogruppo, Mario Chiavenna, interviene per replicare alle dichiarazioni del sindaco: «Strano che un assessore non fosse a conoscenza delle denunce» - replica Chiavenna - È inoltre è bene che si sappia che l'Arpa è intervenuta dopo segnalazioni e  denunce di alcuni cittadini. Nion è quindi il Comune che si è mosso per le verifiche, ma è l'Arpa che le ha richieste».

Per Chiavenna restano solo da capire due cose: l'eventuale rischio per la salute pubblica oppure il rispetto dei parametri normativi da parte dell'azienda, senza alcun rischio.
                                                                                       Simone Rotunno

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