Centro Lario, albergatori
contro la tassa di soggiorno

«La politica mette le mani nelle tasche dei clienti, almeno usi quei soldi per migliorare la viabilità sulla Regina»

In Centro Lario si alza la voce nei confronti degli amministratori pubblici che in poche decine di minuti, con una semplice levata di mano, hanno introdotto la tassa di soggiorno. La tassa non è altro che un tot da pagare ai Comuni, commisurato alla categoria dell'albergo, per ogni pernottamento; un balzello che esisteva decenni or sono nelle sole località riconosciute "stazioni di soggiorno", gestito dalle Aziende autonome di soggiorno e turismo.

Le tasse di soggiorno sistevano a Como, Brunate, Cernobbio, Lanzo d'Intelvi, Tremezzo, Griante, Menaggio, Bellagio e Campione d'Italia. Con un colpo di spugna del legislatore erano state cancellate, con la sola eccezione di Campione.

Nella nuova ottica applicano la tassa i Comuni e la riscuotono gli albergatori, che trimestralmente saranno tenuti a versare i corrispettivi. Gli albergatori stessi lamentano gli effetti della nuova imposizione, non prevedibile ai tempi in cui, con molto anticipo, erano stati stipulati i contratti con le agenzie turistiche internazionali: dicono che sostenerranno l'onere le loro aziende già afflitte dalla crisi, non i singoli turisti o i tour operator.

Bellagio e Menaggio hanno già deliberato la tassa, il Comune di Cernobbio si appresta a votarla. In Tremezzina si sta concordando un'iniziativa nell'ambito dell'unione dei Comuni in modo da uniformare modalità e tariffe.

«È una tegola che cade in un momento molto difficile e proprio non ce l'aspettavamo» - dichiara Whieldon Ross, titolare dell'hotel "Britannia Excelsior" di Cadenabbia di Griante, vicepresidente dell'associazione albergatori Lago di Como - «Spero ancora in un ripensamento da parte degli amministratori della Tremezzina».

Decisa è la presa di posizione di Flavio Tagliasacchi, direttore dell'hotel Menaggio, quattro stelle, del grand hotel Cadenabbia di pari categoria e del "Bazzoni" di Tremezzo, tre stelle. «A Cadenabbia erano in programma ulteriori investimenti, con realizzazione di un centro benessere e altre strutture, ma abbiamo deciso di congelare gli interventi» - dice - «L'apparato pubblico che affonda le mani nei già compromessi bilanci degli albergatori si attivi almeno in una direzione, l'impiego di uomini e mezzi per il miglioramento della viabilità lungo la strada statale Regina. Con l'introduzione della tassa non ci saranno più alibi: ci sarà tutto quello che serve per collocare semafori intelligenti e mettere sulla strada non una, ma diverse squadre di ausiliari del traffico per la prevenzione delle code».
                                                                                          Marco Luppi

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