Assicuratore di Erba
va in moto alla Dakar

Cinquantadue anni, debutta in una gara vera partecipando alla massima competizione di endurance

ERBA A 52 anni, senza nessuna esperienza nelle gare "vere" di endurance, l'assicuratore s'iscrive alla Parigi - Dakar e per prima cosa, giustamente, assicura se stesso. Maurizio Frigerio di Erba ha deciso di realizzare il sogno di una vita, mettersi in sella e correre tra Argentina, Cile e Perù la classicissima dell'endurance.

Una scelta di vita, un salto nel buio, ma, cosciente delle sue capacità fisiche e mentali, non teme la sfida. Sembra poi che il destino lo chiami sulle strade polverose del Sud America.

«Prendere parte alla Parigi - Dakar è il sogno di una vita, non dovevo partecipare ma all'ultimo momento c'è stata l'occasione giusta e non ho potuto perderla» - spiega Frigerio - «Si è liberato il posto di un motociclista che si è infortunato, e quindi posso prendere parte alla gara con un grosso risparmio economico, di circa la metà: spenderò 25mila euro. Questo anche grazie a Maurizio Traglio, che mi ha dato una grossa mano per prendere parte all'evento e per gli sponsor».

Proprio Traglio, che parteciperà con quattro Nissan, una guidata da lui, ha spinto Frigerio alla partenza di Mar del Plata. Si chiama ancora Parigi - Dakar, ma adesso si corre in Sudamerica.

«Usciamo spesso insieme in moto nei boschi qui attorno e lui, vedendomi andare ed avendo diverse esperienze nella corsa, anche nella sua versione africana, mi ha convinto sulle mie possibilità. Lui è molto riflessivo e prudente, se crede che posso farcela vuol dire che ci posso davvero riuscire. Io sono uno sportivo, sono maestro di sci, faccio pattinaggio, sono istruttore di windsurf. La mia grande passione, però, sono le moto».

Il sogno: il raid ora in Sud America. «Ho sempre voluto prendervi parte. Non ho esperienza d'alto livello ma a qualche manifestazione amatoriale ho partecipato - spiega - Mi sono molto divertito, ma ho anche dimostrato di potercela fare. Conosco i miei mezzi, la mia forza mentale e fisica».

In ogni caso, da buon assicuratore, una polizza l'ha fatta, anche se non si potrebbe: «Vero, non potrebbero assicurare chi compete in una gara, ma per me l'assicurazione che rappresento, la Itas, ha fatto uno strappo alla regola. Forse perché avevano troppo timore di perdere un valido agente».

Frigerio sarà al via della gara con una Beta 450: «Da quest'anno si può partecipare solo con moto di 450 centimetri cubici» - continua - «Il via è previsto il primo gennaio alle 5 di mattina. Si parte dall'Argentina, si toccano anche Perù e Cile. Il primo giorno si fanno 870 chilometri, il secondo 780».

La precauzione consigliata è molto "particolare": «Mi hanno detto di allenare il fondoschiena e di portare una buona pasta contro le piaghe. Uno dei problemi principali dello stare per tanto tempo in moto sono proprio le piaghe».
 
L'assicuratore ha moglie e due figli: «Che mi guardano come se fossi un pazzo» - ride - «D'altra parte da sempre sogno questa gara, è l'occasione giusta, perché non coglierla?».

Frigerio lascerà l'Italia il 27 o il 28 dicembre, resta solo da augurargli buona fortuna. 
                                                                                        Giovanni Cristiani

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