Primo trasloco delle statue
dal santuario di Saronno

Per tre, e poi per tutte e venti, il restauro proseguirà in un laboratorio specializzato di Parabiago

SARONNO Ieri mattina le statue lignee di Persica, Agrippina e Isaia sono state imballate in gommapiuma e trasferite in un modernissimo laboratorio di Parabiago (Milano), per una fase di studio, consolidazione del colore e prosieguo del restauro. Entra così nel vivo l'intervento sui profeti e sulle sibille della cupola del santuario della Beata Vergine dei Miracoli.

Martedì 7 febbraio, con l'ausilio di una speciale piattaforma aerea, le statue, alte circa un metro e mezzo, del peso di 50 chili l'una, realizzate in tronchi di pioppo da Giulio Oggioni e decorate con lamina d'oro da Andrea da Milano (noto anche come Andrea da Lodi), sono stati tolte dalle nicchie sotto la cupola dove erano state collocate 500 anni fa. In questi cinque secoli hanno risentito molto del passare del tempo, tanto da aver bisogno di un restauro profondo.

A gruppi di tre le venti sculture saranno portate nel laboratorio di Parabiago dove la curatrice, Carola Ciprandi, perfezionerà il recupero. «Prima faremo una serie di studi e rilievi» - dice l'esperta - «Ci potrebbero volere anche due mesi per ogni statua».
                                                                                                   S. Giu.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo saronno - statue