Cronaca
Martedì 13 Marzo 2012
Un giovane a giudizio a Saronno
L'ex fidanzata lo accusa di stalking
Discusso anche il caso di due impresari edili chiamati a rispondere di un infortunio sul lavoro
I toni più accesi sono stati raggiunti nel procedimento a carico di Stefano Radice, un giovane accusato di stalking dall'ex fidanzata, Sara Zuccher. Proprio nella casa di lei, ad Uboldo, si sarebbero svolti alcuni degli episodi che hanno portato il giovane davanti al giudice.
Secondo quanto riferito in aula da Sara Zuccher, la relazione fra lei e Stefano Radice, presente in udienza, durò dalla fine di gennaio a quella di settembre del 2010 e quegli otto mesi furono all'insegna di alti e bassi anche burrascosi. Burrascosi al punto che la giovane si è costituita parte civile per le lesioni che lui le avrebbe procurato percuotendola e, in un caso, scaraventandola a terra.
Il legale di Radice, avvocato Maurilio Vanzulli, ha cercato di dimostrare, avvalendosi di alcuni sms già refertati come prove e facendo acquisire agli atti una lettera della giovane all'allora fidanzato, che la gelosia alimentata da lei era reciproca, e dunque la responsabilità del deteriorarsi della relazione non andava attribuita solo al suo assistito. A sostegno della tesi accusatoria sono stati ascoltati come testimoni quattro amici della Zuccher; hanno confermato da una parte le circostanze di qualche episodio, alcune verbalizzate a suo tempo da carabinieri della stazione uboldese, come l'aver visto lividi sul corpo dell'amica (di alcune lesioni sono stati esibiti referti di pronto soccorso), e dall'altra le confidenze ricevute su altri, e si sono detti convinti che l'imputato si sia rivelato d'indole violenta e che alcune riconciliazioni siano state dovute a forme di coercizione da parte sua.
Il giudice ha fissato le prossime udienze. Si tornerà dapprima in aula lunedì 18 giugno.
Si è inoltre discusso di un infortunio sul lavoro avvenuto nella stazione di Saronno centro durante la manutenzione di serbatoi di carburante. Sono chiamati a risponderne Michael Brunner, titolare dell'impresa Wolfgang System srl di Bolzano (gruppo Eni), e Mirsad Samrzic, titolare della ditta austriaca Anm, cui la Wolfgang System ha subappaltato i lavori.
La dott. Bossi ha respinto la richiesta di patteggiamento presentata dall'avvocato Gianluigi Ceriotti per conto di Samrzic; il pubblico ministero di udienza si era opposto in quanto l'imputato ha risarcito solo quanto previsto dalla legge austriaca, che offre tutele minori rispetto a quella italiana. Accolta invece la richiesta di citare in giudizio l'Eni per mancato coordinamento, e dunque rinvio a lunedì 24 settembre.
L'ultimo dibattimento, relativo ad un caso di violenza su minori, si è svolto a porte chiuse.
Maurizio Del Sordo
© RIPRODUZIONE RISERVATA