25 Aprile, tensione a Saronno
Gavettoni contro i leghisti

Clima teso per manifesti, volantini e un pupazzo appeso per i piedi sotto un ponte. Ragazzi vicini al centro sociale hanno bersagliato i "lumbard" con cori e acqua

SARONNO Gavettoni colorati, tanti cori ed un lungo striscione con una colorita espressione lombarda, rilanciata a suo tempo da Umberto Bossi, sono gli espedienti scelti da un gruppo di giovani antifascisti, ragazzi che fanno riferimento al centro sociale "Telos", per contestare la presenza dei leghisti al corteo del 25 Aprile.

Minacce pesanti
Già intorno alle 8 la città è stata avvolta in un cordone di sicurezza creato da poliziotti e carabinieri, prevedendo tensioni dopo i manifesti ed i volantini dei giorni scorsi, firmati "Antifascisti/e", in cui si chiedeva di lasciare fuori dal corteo i leghisti, perché eredi di fatto dei fascisti.

Una minaccia resa ancora più pesante dal rinvenimento, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, di un fantoccio vestito da leghista appeso a testa in giù sotto il ponte di via Primo Maggio.

I cori e lo striscione
I primi blindati sono arrivati in piazza Libertà e sono stati posizionati nei punti più sensibili, come davanti alla sede del Carroccio. I contestatori, una trentina di ragazzi, sono arrivati in piazza Libertà poco dopo le dieci, con cartelli ed un grosso striscione. Si sono riuniti accanto ai pennoni ed hanno cominciato ad cantare slogan contro il Carroccio, come «La nuova Resistenza parte dalla Valle, leghisti e fascisti fuori dalle ...». i cori non si sono placati nemmeno durante l'alzabandiera, mentre autorità cittadine e militari e rappresentati delle associazioni d'arma si sono schierati davanti al Tricolore.

In pochi hanno notato le nuove bandiere, italiana, europea e saronnese, sventolare sui pennoni: gli occhi di tutti erano catturati dai ragazzi e dal massiccio schieramento di carabinieri, che ha creato un cordone umano per separarli dalle autorità.

Gli scherzi d'acqua
Oltre ai cori, quando davanti ai contestatori sono passati i delegati del Carroccio, sono stati lanciati anche gavettoni pieni d'acqua. Alcuni sono andati a vuoto, ma un paio sono scoppiati colpendo i pantaloni del consigliere comunale Claudio Sala.

Il corteo, però, è proseguito ed i contestatori si sono accodati: da corso Italia a viale Rimembranze i ragazzi hanno espresso le proprie idee con forti cori e leggendo il loro comunicato, diverse decine di metri dietro le autorità.

La presenza dei ragazzi, le bandiere e i cori, hanno catturato l'attenzione anche dei tanti avventori del mercato cittadino che più che il corteo del 25 Aprile hanno seguito con interesse la contestazione.

Bis d'insulti
I giovani si sono fermati all'intersezione tra viale Rimembranze e piazza Caduti Saronnesi. Quando le autorità sono di nuovo sfilate davanti ai manifestanti è arrivata un'altra pioggia d'insulti rivolta ai leghisti.
                                                                                           Sara Giudici
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Eco di Bergamo saronno - 25 aprile