Sale l'Imu, proteste a Saronno
Una stangata da 600mila euro

Gilardoni (Pd): «Soffriamo a rimettere le mani nelle tasche dei saronnesi». Le opposizioni: «Una vera e propria manovra, Comune disattento»

SARONNO «Vorrei tanto poter tenere l'Imu alle aliquote minime, ma per alcune spese assolutamente fuori programma siamo costretti a ritoccare verso l'alto le previsioni della scorsa primavera». Così l'assessore al Bilancio, Mario Santo, ha annunciato ai saronnesi proprietari d'immobili una nuova stangata, da almeno 600mila euro.

«In sostanza l'aliquota dell'Imposta municipale unica per la prima casa passerà dal 4 al 4,5 per mille» - ha spiegato l'esponente della giunta di Luciano Porro in consiglio comunale - «e quella per gli altri fabbricati dal 9,8 al 10 per mille».

La maggioranza ha precisato che si è trattato di una decisione sofferta; Nicola Gilardoni, segretario cittadino del Pd, ha rimarcato «È stato un autentico mal di pancia optare per questa soluzione». Decisione tanto sofferta quando necessaria, visti un inspiegabile aumento del 60% della bolletta elettrica del Comune, un'esorbitante richiesta delle assicurazioni per risarcimenti relativi agli anni 2010 e 2011 ed i tagli fatti con la "spending review"; «Faremo chiarezza sui problemi di elettricità e d'assicurazione» - ha garantito Santo - «ma per ora bisogna pagare».

Pur comprendendo la difficile situazione in cui versa il bilancio cittadino le opposizioni non hanno risparmiato le critiche, soprattutto per l'assenza di una politica sulle detrazioni. L'ex sindaco Pierluigi Gilli (Unione italiana), Luca De Marco (Pdl) e Raffaele Fagioli (Lega Nord) hanno sottolineato il mancato utilizzo di questa possibilità per favorire categorie come i genitori che cedono in uso gratuito la seconda casa ai figli ed i titolari di attività produttive, commerciali ed artigianali, già provati dalla crisi.

«Era una strada che si poteva studiare per dare un messaggio di speranza e di fiducia alla città» - ha concluso Gilli - «e invece ci si è limitati ad usare i cittadini come dei bancomat». Proprio per questo, considerato mancanza di attenzione, tutte le minoranze hanno votato no all'aumento delle aliquote, approvato con i soli voti della maggioranza.
                                                                                                Sara Giudici

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