Nozze bis dopo 50 anni dalla fuitina
«La prima, a forza, alle 6 di mattina»
Franco e Maria hanno sei figli: «Volevamo un matrimonio vero, non uno riparatore»
«La prima cerimonia non è stata granché, mia madre ci ha obbligati a sposarci dopo una fuga d’amore – spiega Maria Vincenza De Rosa -. Per di più, visto che a suo modo di vedere avevamo peccato, ha voluto che il matrimonio si svolgesse alle sei del mattino. In quell’occasione c’erano solo i parenti più stretti, non una cerimonia indimenticabile».
Dopo cinquant’anni quindi la voglia di risposarsi, nella stessa chiesa con lo stesso parroco ad un orario meno da peccatori, le undici di mattina. Dopo cinquant’anni di matrimonio felice e sei figli il peccato originale dovrebbe essere perlomeno caduto in prescrizione.
«Io avevo la voglia di vivere un matrimonio vero, con le foto, l’album, i parenti e gli amici, il pranzo insieme – racconta la signora Maria -. Tutto è stato perfetto, devo ringraziare anche don Enrico che a 82 anni si è rimesso a celebrare per noi. L’entrata in chiesa con la musica, che emozione. Davvero è stato tutto splendido, ed io la ritengo la nostra vera cerimonia».
Dopo cinquant’anni avere voglia di risposarsi significa che quella fuga non è stata una cattiva scelta.
«Mia mamma ha deciso di vederci sposati, ma il matrimonio è risultato felice e quella fuga ci ha regalato una bella vita insieme e sei figli. Non mi pento proprio per niente di quella scelta, fatta quando io avevo 19 anni e mio marito 18. L’unico cruccio era quel matrimonio non proprio da sogno, ma abbiamo recuperato in quest’occasione. Ci sembrava proprio di essere una coppietta, prima il sì nella parrocchiale, poi il festeggiare con amici e parenti, infine la splendida vista dalla Madonnina di Barni e le foto davanti al laghetto di Crezzo».
Al prossimo matrimonio? «Direi che l’importante era celebrarne uno come si deve, ora speriamo di continuare a vivere questa vita felice insieme per ancora molti anni».
Giovanni Cristiani
© RIPRODUZIONE RISERVATA