Alloggi nel borgo medioevale
L'architetto: <Uno scempio>

CREMIA L’iter del piano attuativo di Marnino sta procedendo spedito verso un prossimo inizio dei lavori, ma un altro progetto edilizio di notevole portata incombe in territorio di Cremia.
Anche se bocciato dalla Sovrintendenza, il villaggio che negli intendimenti del costruttore di turno dovrebbe sorgere al Motto è un obiettivo che, secondo l’architetto Giorgio Pajetta, non verrà affatto abbandonato: «Nel 1984 ho acquistato e ristrutturato un’antica casa torre nell’antico borgo del Motto, e in seguito altre due famiglie hanno seguito il mio esempio. Di recente un imprenditore ha acquistato tutto il resto per tentare un’operazione immobiliare che giudico insensata: demolire un borgo medievale che ha almeno mille anni per far posto a un complesso turistico post-moderno. Il progetto è stato approvato dall’amministrazione comunale, ma respinto dalla Sovrintendenza, che ha ravvisato un’autorizzazione viziata di illegittimità sotto il profilo della violazione delle legge, per carenza di istruttoria e di motivazione, e sotto il profilo dell’eccesso di potere. È pressoché scontato, tuttavia, che questo primo stop non farà desistere dai suoi propositi il costruttore».
Il villaggio consiste in 35 mini appartamenti con vista lago, ciascuno provvisto di box scavato nel versante roccioso del borgo murato; dinanzi al complesso verrà realizzato un laghetto/piscina. «Un piccolo ma importante frammento, ancora miracolosamente intatto, dell’architettura lariana di epoca medievale è in pericolo» incalza Pajetta.
Il sindaco del paese, Guido Dell’Era, interpreta invece la bocciatura della Sovrintendenza come opportunità persa per il paese: «In determinati casi diventa indispensabile favorire delle situazioni di giusto compromesso. Il borgo del Motto è ormai un ammasso di edifici per lo più crollati o a rischio di crollo in seguito ad abbandono e nessun imprenditore si sognerebbe di recuperarlo rispettando nei dettagli le originarie forme e tipologie. Dobbiamo lasciare che il tempo completi la sua opera di demolizione? Il progetto approvato dal Comune prevede la realizzazione di un complesso rispettoso dell’ambiente e della tradizione, con rivestimenti in pietra e l’uso di molto legno. A carico del privato, tra l’altro, risultano la strada di accesso, ora mancante, l’illuminazione pubblica e la pavimentazione in acciottolato».
Gianpiero Riva

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