Quattro anni senza processoper i morti dell'elicottero

Il 9 ottobre 2005 un velivolo dell'Elitellina precipitava alle pendici del Galbiga: sei persone perdevano la vita. Il processo, a tutt'oggi, è in stallo

PORLEZZA - Era il 9 ottobre 2005 quando su Porlezza, con l’attenzione tutta concentrata sulla mostra zootecnica, calò all’improvviso il gelo. Un elicottero dell’Elitellina che effettuava voli panoramici sfruttando l’evento andò a schiantarsi poche centinaia di metri oltre i padiglioni, nei pressi di un casolare alla pendici del Galbiga: con il pilota, Alberto Vitali, quarantenne di San Fedele Intelvi, persero la vita anche i cinque passeggeri a bordo: Elena Panatti, 39 anni, di Porlezza; Teresa di Vara, 48 anni, di Porlezza; Pietro Castelli, 28 anni, di Corrido; Fabio Fossati, 40 anni, di Menaggio; Pietro Carminati, 46 anni, di Grandola. All’origine della tragedia un vecchio cavo di teleferica inutilizzato da tempo e non segnalato. Sono trascorsi quattro lunghi anni e il processo è ancora in fase embrionale, anche se per le famiglie delle vittime è ormai tutto secondario. Dopo lunghe e approfondite indagini la Procura aveva rinviato a giudizio i proprietari dei terreni su cui insisteva la teleferica: don Marco Riva, parroco di San Pietro Sovera, che nemmeno sapeva di essere titolare, in qualità di reggente della parrocchia, di un pezzo di bosco donato a suo tempo da un privato alla chiesa; Bruno Ortalli e Giovanni Pirovano, imprenditori locali. La prima udienza si è svolta nel giugno 2008 con un nulla di fatto e la prossima, non ancora notificata alle parti, è stata fissata per il 4 giugno 2010, a due anni esatti di distanza. Tempi lunghi, che tuttavia rischiano di rivelarsi snervanti soprattutto per gli imputati, difesi da Ernestina Lancetti (don Riva), Renato Papa ed Ernesto Lanni (Pirovano e Ortalli, quest’ultimo patrocinato anche da Leonardo Ortelli). I parenti delle vittime, invece, hanno soprattutto imparato a convivere con il loro dolore: «Nessuno potrà mai più ridarmi mio figlio» - si limita a dire con tono sommesso e intriso di sofferenza Paola Merlo, mamma di Pietro Castelli, il giovane panettiere di Corrido con la passione dei rally.

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