In stato vegetativo per 37 anni
Ora la madre piange Paoletta

Il dolore di Anita Gorla: <Ora è libera, ma speravo superasse la crisi>

FINO MORNASCO Si è spenta Paola Gorla, 37 anni, ridotta quasi a uno stato vegetativo dal quarto mese di vita, a causa di danni irreversibili riportati dopo una vaccinazione antipertosse. È deceduta l’altra sera all’ospedale Valduce, stroncata da una broncopolmonite virale fulminante. Era stata ricoverata mercoledì per l’aggravarsi delle sue condizioni; per giorni, nel reparto di rianimazione, ha lottato con tutte le forze. Accanto a lei, nell’estrema battaglia per la vita, mamma Anita, papà Giorgio e il fratello Alessandro, amorevoli fino all’ultimo. Una famiglia che ha vissuto per la loro “Paoletta”, rivoluzionando casa e adeguando ritmi e abitudini alle necessità dell’adorata figlia e sorella. Una scelta fatta con il cuore, nella consapevolezza che l’esistenza di Paola avesse lo stesso senso e andasse tutelata e assistita come quelle delle cosiddette persone normali. «Non me l’aspettavo – spiega mamma Anita Albanese - Dalla scorsa primavera, a seguito di un’ulcera perforante, aveva cominciato ad accusare problemi che l’hanno debilitata. Speravo che riuscisse a superare anche questa crisi. Per tre volte aveva già rischiato di morire, nell’86, nel ’99 e nel 2000, ma ne è sempre uscita. Stavolta non ce l’ha fatta. Mi consola il pensiero che sia passata dalla gioia respirata nella nostra famiglia alla letizia di un mondo ancora più festoso». Il vento che ieri spirava forte e impetuoso, al momento del rientro della salma di Paola nella sua abitazione in via Raffaello Sanzio, è stata per mamma Anita una sorta di messaggio lanciatole dalla figlia: «Ho immaginato che Paola, finalmente libera di vedere, camminare e correre con gli angeli, sollevasse quel vento agitandosi e divertendosi come mai aveva potuto fare in vita. Nella tristezza, sono serena, sapendo che è felice». Paola non vedeva, non parlava, non si reggeva in piedi; fino a nove anni fa era in grado di deglutire e di cibarsi in modo tradizionale poi, per alcune complicazioni, le è stata praticata l’alimentazione artificiale. Eppure – aggiunge la madre - «Siamo riusciti ad andare con lei al mare e dal Papa. Non è mai stato un sacrificio accudirla, è stato un grande dono averla tra noi. Paola viveva serenamente e sentiva il nostro amore; non comunicava a parole, ma riusciva a farsi capire con lo sguardo e con alcuni segnali, incomprensibili forse per gli estranei, non per noi che le stavamo vicini». Certezze per mamma Anita, scesa in campo contro la decisione del marito di Terri Schiavo e poi del papà di Eluana Englaro d’interrompere l’alimentazione artificiale che le teneva in vita. Scelta che lei mai avrebbe potuto fare. Il destino ha deciso per lei; domani alle 10.30 i funerali nella chiesa parrocchiale, preceduti stasera alle 18.30 dalla recita del rosario presso l’abitazione.
Manuela Clerici

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