Rubata la bici al presidente Fidal
E' la nona volta che succede

Appiedato dai ladri Lino Quaglia:
<Vogliono porpio farmi camminare>

ROVELLO PORRO - È salito a nove il numero delle biciclette rubate a Lino Quaglia, insegnante in pensione. L’ultimo colpo subito risale a poche settimane fa e per lui sembra non esserci più pace. Ormai è stato preso di mira dai soliti ignoti che, mettiamolo così, forse venuti a conoscenza del suo incarico di presidente di lungo corso del comitato interprovinciale Como - Lecco della Fidal (Federazione italiana di atletica leggera), vogliono fargli praticare, appunto, un po’ più di podismo, e quindi lo lasciano a piedi di continuo. Per Quaglia la bicicletta è indispensabile, non avendo mai conseguito la patente di guida è l’unico mezzo di trasporto che utilizza (a parte quelli pubblici).
«Era anche bella – commenta egli amaramente aggiungendo una battuta - comunque la diffido dallo scrivere finché non sia stata raggiunta quota quindici». Testimone Giampaolo Riva, segretario del comitato Fidal. La notizia, però, è notizia, tanto più che rischia non solo di diventare un caso emblematico, ma da proporre pure il maestro Quaglia, suo malgrado, per un poco ambìto primato da Guinness.
Con un granello d’ironia e di saggia filosofia Quaglia aggiunge che «Camminare fa bene, e per qualche tempo posso consolarmi togliendomi la piccola soddisfazione di lasciare a piedi anche i ladri di biciclette».

© RIPRODUZIONE RISERVATA