Accordo per il Sant’Anna
Adesso Como si ribella

La giunta del capoluogo chiede di rivedere l’accordo sul nuovo ospedale: «Per noi solo danni»

«Tutti i vantaggi a San Fermo, compreso l’autosilo. Era prevista la cittadella sanitaria, dov’è?»

Dall’accordo firmato nel 2003 per realizzare il nuovo Sant’Anna sono arrivati solo guai. Lo sostiene il Comune di Como e adesso alza la voce. Ieri pomeriggio la giunta ha approvato un documento durissimo da inviare in Regione, per chiedere che l’intesa di dieci anni fa venga modificata e si rivedano gli obblighi previsti all’epoca per i vari enti.

L’amministrazione, in sintesi, ritiene che il capoluogo abbia ricavato solo svantaggi dall’operazione Sant’Anna bis e cita il dipendente messo a disposizione per l’Anagrafe, la manutenzione della viabilità d’accesso e soprattutto il fatto che Como si ritrova con un autosilo vuoto (il Valmulini) perché la cittadella sanitaria in via Napoleona non è mai stata realizzata, contrariamente alle promesse. Di contro, il Comune di San Fermo ha ottenuto solo vantaggi, a partire dagli incassi del parcheggio realizzato di fianco nuovo ospedale. Soldi (quasi un milione di euro l’anno) che finiscono tutti nelle casse del piccolo paese.

Al cospetto di questa situazione, qualsiasi lamentela per eventuali inadempienze da parte di Como viene definita «improponibile». Anzi, come detto il capoluogo chiede esplicitamente di porre mano agli accordi, sentendosi penalizzato.

Il documento approvato in giunta evidenzia lo sbilanciamento tra gli impegni finanziari assunti da Palazzo Cernezzi e i risultati che sono stati raggiunti. Inoltre, mette nero su bianco - e in questo caso chiama in causa la Regione - il fatto che non è stato rispettato l’obbligo di riqualificare l’area di via Napoleona, realizzando la cittadella sanitaria.

Il testo, votato su proposta dell’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino, arriva a mettere in discussione l’obbligo di rispettare le promesse fatte nel 2003, visto che tali obblighi si giustificavano solo in quanto funzionali a due obiettivi: da un lato, certo, la realizzazione del nuovo ospedale, ma dall’altro la riorganizzazione dei servizi sanitari, con la cittadella nell’area del vecchio Sant’Anna.

La modifica di un accordo di programma è possibile, norme alla mano. Se uno degli enti firmatari chiede cambiamenti, gli altri sono tenuti a riunirsi per giungere a una nuova formulazione condivisa. In caso di mancata intesa, a quel punto, non resta che la strada del contenzioso legale.

Una strada che il Comune di Como si augura di non dover imboccare. I nodi, in un senso o nell’altro, verranno comunque al pettine nell’arco di poche settimane. Prima di Natale la lettera con la richiesta di rivedere oneri e obblighi in capo alle varie amministrazioni verrà infatti depositata ufficialmente in Regione.

L’amministrazione di San Fermo - con il vicesindaco Pierluigi Mascetti - si è già detta contraria a qualsiasi modifica, chiarendo in particolare che non intende rinunciare a una parte dei proventi dell’autosilo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA