Accusato del pestaggio punitivo
Lo trovano morto in cella: è giallo

Maurizio Riunno era stato arrestato il 21 ottobre per un’aggressione, Con lui in carcere anche Filippo Internicola, poi indagato per l’omicidio di Guanzate

«Il mio compagno è morto. E io non so il perché». È ancora scossa la convivente di Maurizio Riunno, 28 anni di Lomazzo, trovato morto venerdì pomeriggio nella sua cella al Bassone. Era sotto osservazione, ma è stato trovato con un lenzuolo attorno al collo, per quello che appare come un suicidio. Riunno era finito in carcere tre settimane fa per avere partecipato a un pestaggio punitivo in un bosco di Limido Comasco. Al raid, secondo l’accusa, avrebbe partecipato anche il cugino di Riunno, quel Filippo Internicola che si trova in cella per l’omicidio di Ernesto Albanese, il cui corpo era stato trovato sotto tre metri di terra in un giardino di Guanzate. E Riunno, oltretutto, era anche ex cognato di Albanese.

Ma sul fatto che non si tratti di suicidio ha dei dubbi l’attuale convivente, Marta, che ieri ha chiamato in redazione per raccontare tutte le sue perplessità. «Era da dieci giorni in cella da solo. Hanno anche rigettato ogni nostra richiesta di colloquio. Ma noi non siamo affatto convinti che si tratti di un semplice suicidio. Non è possibile».

Come da prassi, il pm di turno in Procura ha disposto l’autopsia aprendo un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio.

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