«Acqua inquinata». Era una truffa
Due pensionati al pronto soccorso

È successo a Binago,. Per rendere più veritiera la scusa i truffatori hanno gettato dell’ammoniaca. Le esalazioni hanno provocato bruciore agli occhi e alla gola delle vittime predestinate

«C’è mercurio nell’acqua», ma è una truffa per rubare soldi e oro. L’ha purtroppo sperimentato a proprie spese una coppia di anziani – 86 anni la moglie, 88 il marito – residente in paese, rimasta vittima di un odioso raggiro. I due pensionati sono anche finiti in ospedale per accertamenti medici.

L’altra mattina sono stati avvicinati da una donna e da un uomo, che si sono presentati come incaricati di una società di gestione dell’acquedotto. Hanno chiesto di poter entrare in casa per eseguire verifiche sulle tubature per un ipotetico inquinamento da mercurio dell’acqua potabile.

Nessun inquinamento, ma solo un volgare raggiro. Per accreditarsi per quello che in realtà non sono, girano con un tesserino (rigorosamente falso) e un giubbetto catarifrangente e sostengono di essere inviati dal Comune.

Gli anziani coniugi, molto lucidi a dispetto dell’età, sono caduti in inganno di fronte a un atteggiamento molto professionale e in presenza di un problema che, per come è stato esposto, sembrava decisamente serio. Alla richiesta di aprire la porta di casa per effettuare controlli sulla qualità dell’acqua, i due pensionati hanno acconsentito. Una volta entrati, hanno chiesto alla coppia di anziani di aprire tutti i rubinetti e di lasciare scorrere l’acqua.

Per rendere ancora più realistica la messinscena e vincere ogni residua titubanza, si sono accostati a un lavello e hanno fatto una reazione chimica con dei vapori di ammoniaca. Simulando che vengono liberati gas corrosivi per i metalli, compresi quelli preziosi, hanno richiesto ai due anziani di raccogliere l’oro presente in casa spiegando che, altrimenti, si sarebbe ossidato. I coniugi, convinti di avere di fronte dei tecnici dell’acquedotto, hanno fatto quanto loro richiesto.

Approfittando di un momento di distrazione dei padroni di casa, i truffatori hanno arraffato tutti gli oggetti d’oro che diligentemente erano stati consegnati. Preso il maltolto, se ne sono andati, lasciando i due poverini in una casa in cui l’aria era satura di vapori d’ammoniaca. Non soltanto si sono trovati alleggeriti di tutto l’oro, compresi ricordi di una vita cui erano molto legati, ma anche in uno stato di malessere.

Il vapore sprigionatosi nell’aria ha provocato loro una fastidiosa tosse; in considerazione anche dell’età avanzata, sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna per essere sottoposti ad accertamenti, dopodiché sono stati dimessi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, chiamati dalla figlia della coppia d’anziani, precipitatasi dai genitori appena l’hanno informata di essere stati raggirati.

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