Addio alla piccola Maria:
"Proteggici da lassù"

A Robbiate i funerali della piccola "dimenticata" in auto dalla mamma. "Oggi che il Tuo disegno appare duro e incomprensibile sorreggici". Le immagini

ROBBIATE -  «Tante volte abbiamo pensato a Maria che ti accompagnava nel Tempio, ti abbiamo chiesto di accompagnare i nostri figli sulla tua strada, senza tracciargliela, ma oggi che il Tuo disegno appare duro e incomprensibile sorreggici e aiutaci».
Con queste parole Simona Verzelletti ha pregato e salutato la sua piccola Maria, due anni, di cui venerdì sono state celebrate le esequie in una chiesa stracolma, con centinaia di persone all’esterno sotto gli ombrelli per ripararsi dalla pioggia battente. L’atto finale - ma sarà così? - di una vicenda straziante: una bimba di due anni dimenticata dalla mamma, che avrebbe dovuto portarla dalla tata e che invece, per un inspiegabile black out, l’ha condotta al liceo dove insegnava, lasciandola poi nell’auto del parcheggio per 5 ore.
Ha letto queste parole al termine della messa celebrata dal parroco don Paolo Bizzarri, che ha vissuto anche lui un dramma personale e che ha ricordato la preghiera scritta dalla sorella Marta: «Angelo Maria, proteggici da lassù e goditi Gesù», preghiera che è stata riportata sul retro di un’immaginetta realizzata dai genitori con foto della bambina.
Doppio è stato l’intervento di don Paolo, in apertura, quando ha detto che «funerale è una parola che va bene per gli anziani, per una bambina di due anni è ostica e repellente. E’ una tragedia che ho sentito dentro quando Simona mi ha chiamato venerdì scorso alle 17 per darmi la notizia e dirmi come era morta Maria».
E ancora. Questo è stato «il primo funerale di una persona che ho battezzato, e spero che non capiterà mai più. E’ stata una tragedia ancora peggiore della morte di mio papà, per fortuna c’era con me mia mamma che mi ha aiutato a superarlo». Ha poi ricordato la partecipazione di tutto il paese, del liceo, dei colleghi e di «tutta Italia. Ho ricevuto decine di telefonate di solidarietà. Che ci aiutino a trasformare questo momento di dolore in consolazione e fiducia in Dio». Don Paolo ha confessato di aver sperato che qualcun altro venisse a pronunciare la predica: «Un monsignore, un vicario sul quale scaricare questo peso. Mi hanno aiutato tre persone, tre donne».
Il primo aiuto è arrivato da una catechista, Cristina, che martedì sera durante il rosario in casa Campana ha detto che «Il Signore dovrà spiegarci il perchè di questa vicenda. Il mio professore di seminario, quando chiedevamo qualcosa che non sapeva, diceva che ce l’avrebbe spiegato il buon Dio il pomeriggio del giorno del giudizio. Possiamo anche accettare con atto di fede infinito questa tragedia, ma siamo anche persone intelligenti e razionali e dobbiamo capire il perchè». Per don Paolo è stato «un insieme di circostante tutte negative a portare alla tragedia di Maria». Ha detto di aver assistito ad un miracolo due anni fa. «Tutta una serie di circostanze positive, mentre nel caso di Maria è successo l’opposto, tutte negative, quasi un anti-miracolo, ne bastava una positiva e si sarebbe salvata».
La seconda ispirazione è arrivata da una sua ex parrocchiana, Mariuccia, che gli ha telefonato, come esempio delle decine di telefonate da tutta Italia: «Sembra che la morte di Maria abbia scatenato il meglio delle persone, a Robbiate e in tutta Italia». Si è poi rivolto direttamente a Simona Verzelletti: «Devi lasciarti aiutare, chiedendo la fortezza allo Spirito Santo e a tua figlia, che lassù è un alleato potente. Ti ha perdonato, non ha nulla da rimproverarti ed anche tu devi perdonarti, altrimenti rischi di coltivare un rimorso che può arrivare a distruggerti».
Lorenzo Perego

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Eco di Bergamo L'addio a Maria