«Adesso rivogliamo la nostra Grandate»

Dalla piana se ne vanno i cantieri di Pedemontana: è stato piantato con un blitz un centinaio di alberelli . Il sindaco: «La cosa migliore è lasciare i terreni all’agricoltura diretta: la zona boschiva non ci convince»

Dalla piana di Grandate se ne vanno i cantieri di Pedemontana e tornano i campi agricoli. Pare impossibile, sarebbe come tornare indietro di trent’anni, ma questa è l’idea dell’amministrazione comunale per compensare il paesaggio tagliato dalla nuova tangenziale di Como.

Nel frattempo, in zona santuario,è spuntato un centinaio di piccoli arbusti: sono solo cespugli, secondo il Comune non fanno parte delle opere a carico di Pedemontana. Invece, la bozza del progetto, dal valore di circa un milione e 400mila euro, è arrivata in Comune: ora manca soltanto il sì del consiglio comunale.

«Vorremmo ricostruire com’era la nostra piana - ragiona il sindaco Monica Luraschi - secondo la nostra opinione la cosa più efficace è lasciare i terreni all’agricoltura diretta. La zona boschiva, quindi centinaia di alberi da piantare come barriera per difendere il paese dalla tangenziale, non ci convince per più ragioni, non ultimi i costi di manutenzione. Meglio, forse ,concentrare la presenza degli alberi a ridosso dell’infrastruttura».

LEGGETE l’ampio servizio

su LA PROVINCIA di MERCOLEDÌ 14 gennaio 2015

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